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Autobrennero soffre per il mancato rinnovo della concessione

Sono fermi progetti per quasi tre miliardi di Euro destinati alla conclusione della terza corsia dinamica e della terza corsia fissa

Oggi la società Autostrada del Brennero Spa ha tenuto una conferenza stampa, i cui contenuti sono riportati nel servizio intitolato «Autobrennero pronta all’esodo estivo» (vedi).
I vertici della società hanno spiegato che il traffico è tornato come prima della pandemia, anzi ultimamente ha superato i livelli del 2019.
Con questa premessa, ci è stato illustrato il piano per invitare gli automobilisti a evitare i momenti più trafficati.
Poi ne è seguito un dibattito che è anche uscito di tema, ma che vale la pena conoscere.
 
Le considerazioni sul traffico incrementato nonostante l’aumento dei costi di carburante sono state condivise da tutti: dopo due anni di restrizioni, la voglia di libertà è stata superiore a ogni altra priorità.
Quanto alla volontà di diversificare gli orari di viaggio, l’idea del consigliere delegato Cattoni è di diversificare le tariffe a seconda degli orari e dei giorni. Ottima proposta, forse entrerà in vigore già la prossima estate.
 
È stato chiesto quando mai verrà attivata la terza corsia dinamica e ci è stato risposto sostanzialmente che non è pronta. È prevista da Verona Nord a Bolzano Nord, tragitto che presenta due strozzature: la galleria di Trento e quella di Bolzano. Ovviamente vanno allargate anch’esse.
Per metterci mano, ha detto il CD, dobbiamo ricevere il rinnovo della concessione, che è scaduta nel 2014.
Pensavamo che gli investimenti potessero proseguire anche in regime di prorogatio, in quanto le quote di ammortamento consentirebbero in qualche modo di rinviare gli investimenti a eventuali altri soggetti.
Ma il CD è stato preciso: senza il permesso del concedente non si può fare nulla.
Speriamo che venga accettata al più presto la proposta presentata al Governo e che l’Autobrennero possa riprendere i piani di investimento.
 
Le corsie dinamiche funzionano benissimo in altre aree metropolitane. Per citarne alcune, il Golden Gate di S. Francisco ha sei corsie, tre in direzione nord e tre in direzione sud. Poiché il traffico è esploso dopo la costruzione del ponte (1937), è stato deciso di trasformarlo in 4 corsie per chi entra in città la mattina e due per chi lascia la città. La sera viceversa.
Stessa cosa a Miami, dove la I 95 entra in città con 12 corsie, sei per parte. Anche in questo caso le corsie verso la città diventano 9 la mattina e tre la sera. E viceversa. L’iniziativa però ha registrato un altro fenomeno, quello di richiamare traffico che prima prendeva altre arterie.
Per tornare alla nostra A22, le corsie potrebbero diventare quattro più due, in ordine al traffico turistico in arrivo e in partenza.
Il costo previsto per concludere la terza corsia dinamica è quasi di un miliardo e duecento milioni di euro.
 
L’Autobrennero ha anche in programma la costruzione della terza corsia fissa nel tratto da Verona all’innesto con l’A1.
In questo caso lo spazio c’è già. È centrale, basta costruirle. Il costo previsto è di poco più di un miliardo e mezzo di euro.
I soldi ci sarebbero, ci è stato detto, per entrambe le realizzazioni. Anche in questo caso manca solo il rinnovo della concessione.
 
Altro argomento affrontato riguarda il Telepass. In Italia - dove è stato inventato - funziona ormai da anni e consente di non perdere tempo all’entrata e all’uscita ai caselli. Anche se le concessionarie sono più di una, il sistema elettronico si arrangia a distribuire i pedaggi agli aventi diritto.
Abbiamo chiesto se un giorno sarà possibile avere un telepass europeo. Ci è stato risposto di sì, ma ci vorranno anni.
Nel frattempo Autobrennero ha predisposto un sistema prepagato che consenta agli stranieri di imboccare l’A22 senza fermarsi ai caselli.

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