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Fugatti e Bisesti all'eremo di San Colombano

Arrivano a 620 mila euro gli stanziamenti PAT per gli interventi, dopo la visita dell'assessore lo scorso anno all'eremo e al forte Pozzacchio

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Collocato all’imbocco della Vallarsa, lungo uno dei secolari tracciati che collegano la Vallagarina al territorio vicentino, l’eremo di San Colombano è un bene culturale di notevole pregio. Come però hanno rilevato alcuni accertamenti della Soprintendenza per i beni culturali, gli antichi ambienti e i suoi affreschi sono minacciati da infiltrazioni d'acqua e presenza di umidità, sia capillare che di condensa.

Il complesso, che a breve vedrà l'avvio degli interventi di risanamento, è stato visitato oggi dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e dall'assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti, assieme al sovrintendente Franco Marzatico e ad alcuni tecnici della Soprintendenza per i beni culturali. Ad accoglierli, il sindaco di Trambileno Maurizio Patoner ed esponenti della giunta comunale.
 
«La Provincia autonoma di Trento, considerato l’eccezionale pregio dell’insediamento, ha voluto finanziare tutte le ulteriori spese necessarie al completamento degli interventi, per garantire la migliore fruibilità del bene. Al Comune di Trambileno è stata delegata l'esecuzione dei lavori», hanno spiegato il presidente e l'assessore provinciale.
Quest'ultimo, che lo scorso anno aveva visitato l'eremo e il forte Pozzacchio, ha anche ribadito l'importanza di valorizzare i luoghi di interesse culturale che si trovano nei territori più piccoli o considerati periferici.
 

 
Le opere in progetto, che lo scorso dicembre hanno acquisito anche il parere favorevole del Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio della PAT, ammontano ad una spesa complessiva di 620.000 euro e riguardano non solo la riduzione delle infiltrazioni e il restauro degli intonaci, degli stucchi e delle superfici decorate, ma anche la revisione dell'impianto elettrico e alcuni lavori edili, sia interni che esterni, fra i quali il consolidamento del ponte che è parte del contesto di accesso all'eremo. Gli interventi prenderanno avvio nella tarda primavera prossima e saranno terminati presumibilmente nei primi mesi del 2024.
 
Il suggestivo complesso di san Colombano si trova incastonato nella parete rocciosa che sovrasta la gola del torrente Leno ed è di proprietà della parrocchia di San Mauro di Trambileno. Un breve tratto di sentiero, risalendo la forra, conduce ad una scalinata scavata nella roccia fino agli ambienti che hanno conosciuto un'evoluzione secolare, a partire dall’occupazione della «grotta dell’eremita».
Dominati da un campaniletto con guglie in scandole, gli spazi ospitano affreschi che sembrano risalire al XIII secolo. Il primo documento relativo all’esistenza della chiesa è una citazione nel testamento di Guglielmo di Castelbarco del 1319.
 
Nel corso del XVI secolo il santuario conobbe un’intensa frequentazione devozionale, testimoniata dai numerosi graffiti che si possono osservare sull’affresco absidale della cappella raffigurante la Madonna con Gesù Bambino in trono. Il luogo si trova all'interno dei percorsi che ospitavano il flusso di passaggio di antichi pellegrini e all'interno di un territorio che testimonia ancora più remote frequentazioni. Utilizzato come sede eremitica nel XVIII secolo, il sito decadde nel secolo successivo. Il complesso fu oggetto di lavori di restauro negli anni Venti e di ulteriori interventi negli anni Settanta e Novanta finanziati dalla Provincia autonoma, ed è ad oggi meta di visita per la singolarità dell’insediamento.

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