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Progetti ponte e Azioni formative in Trentino

Due strumenti efficaci per accompagnare gli studenti più fragili e promuovere il successo scolastico

Sostenere gli studenti nell’effettivo esercizio del diritto-dovere di istruzione e formazione, per garantire la continuità didattica, attenuando i disagi che possono presentarsi nel passaggio tra i diversi ordini di scuola: queste le finalità del provvedimento approvato nei giorni scorsi dalla Giunta provinciale su proposta del presidente Ugo Rossi.
Il documento dà ai problemi in questione una risposta concreta e strutturata. Infatti, accanto ai tradizionali percorsi scolastici, per accompagnare gli studenti più fragili, propone percorsi flessibili e personalizzati, attraverso i «Progetti ponte» e le «Azioni formative».
 
L’obiettivo prioritario del documento normativo è quello di attenuare e superare i disagi che talvolta si presentano nel passaggio tra i diversi ordini di scuola, anche attraverso l’adozione di strategie e strumenti orientati all'inclusione al successo formativo.
Nello specifico i «Progetti ponte» comprendono attività di orientamento a favore degli alunni iscritti alla scuola secondaria di primo grado, realizzate tramite un accordo tra l'istituzione scolastica del primo ciclo, alla quale lo studente è iscritto, e le istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo.
 
Le «Azioni formative» annoverano iniziative volte prioritariamente a conseguire il titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione e sono attivate dalle istituzioni scolastiche del primo ciclo, in accordo con le istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo.
Questi percorsi danno l’opportunità agli studenti di frequentare le attività curricolari e laboratoriali della classe prima della Formazione professionale o di un Istituto scolastico di secondo grado e di conseguire, contemporaneamente al titolo conclusivo del primo ciclo di studi, l’eventuale ammissione al secondo anno dell’istituzione scolastica e formativa del secondo ciclo frequentata.
A questo proposito, la novità più importante, attiva già dal prossimo anno scolastico, prevede che le azioni formative potranno essere avviate anche per gli studenti iscritti ai percorsi EDA che, compiuto il 16° anno, risultano privi del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione.

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