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Cimbri e Mòcheni: convegno a Roma su «Gli italiani dell'Altrove»

La giornata di studio curata dal Ministero per i beni e le attività culturali in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento

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Un evento che vanta il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana Unesco e della società Dante Alighieri: il progetto «Gli italiani dell'Altrove», curato dall'Istituto centrale per la Demoetnoantropologia del MIBAC, dal 2012 contribuisce a mettere in luce la realtà storica e contemporanea delle minoranze linguistiche d'Italia con il loro patrimonio culturale, proponendone un'immagine vitale e dando spazio a letteratura, musica e tradizioni alimentari.
Nata anche grazie alla collaborazione con il Servizio Minoranze Linguistiche della Provincia autonoma di Trento, la giornata di oggi ha ospitato a Roma studiosi, esperti e rappresentanti delle comunità cimbre e mòchene del Trentino e del Veneto, offrendo una panoramica sociolinguistica approfondita, con interventi, letture e testimonianze dei due gruppi linguistici, affiancate dalla degustazione di sapori tipici e dal racconto di progetti culturali, per concludere con la musica della Corale Polifonica Cimbra di Luserna e del gruppo folkloristico mòcheno Palaier Learmusikantn. 
 
Coordinato dal giornalista trentino Gabriele Buselli, l'appuntamento ha visto anche la partecipazione dei linguisti dell'Università di Trento Ermenegildo Bidese e Federica Ricci Garotti, che hanno illustrato le caratteristiche delle due lingue all'interno del panorama più vasto delle lingue germaniche.
I Cimbri e i Mòcheni del Trentino sono stati presentati da esponenti dell'Istituto Cimbro di Luserna e dell'Istituto Culturale Mòcheno che ha sede a Palù del Fersina.
I rispettivi direttori, Anna Maria Trenti Kaufman e Mauro Buffa, assieme a Fabio Scalet, dirigente del Dipartimento Affari Istituzionali della Provincia autonoma di Trento, hanno parlato degli strumenti di tutela delle minoranze, delle criticità attuali e delle prospettive future.
 

 
Dopo un excursus storico-normativo delle comunità di minoranza, dall’accordo Degasperi-Gruber, definito «primo chiodo in parete», al secondo Statuto del 1971 e alle norme regionali più recenti, si è parlato della frammentarietà della comunità dei cimbri sul territorio (su 1.072 cimbri dichiarati al censimento 2011 solo una parte, circa 280, vivono a Luserna).
Importante quindi, è stato detto, è riuscire a mantenere la consapevolezza del valore della propria identità linguistica e culturale e creare una base economica forte, con la considerazione anche del valore economico che può avere la propria lingua di minoranza.
 
Quindi è stata la volta dell’Istituto mocheno, istituzione peculiare della comunità di riferimento, di cui sono stati illustrati scopi e attività.
Oltre alla presentazione della gastronomia delle due comunità, non è mancata la descrizione di un prodotto tipico della cultura materiale, il merletto a fuselli, «raccontato» ai presenti dalle sapienti mani di Barbara Pierpaoli di Luserna, maestra di straordinarie creazioni artigianali e artistiche.

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