Il Presidente della Regione contro la chiusura della biblioteca
La decisione era stata assunta dal presidente Ugo Rossi che ne aveva fissato la fine per il 31 dicembre di quest’anno
Questo il testo che Roberto Paccher, Presidente del Consiglio regionale, ha inviato alle redazioni per sensibilizzare l’Opinione pubblica sulla sorte della biblioteca della Regione autonoma Trentino Alto Adige.
«Ho appreso con dispiacere della decisione, presa nella passata legislatura da Ugo Rossi, di chiudere la biblioteca della Regione e cederne il patrimonio. Sono pienamente a favore della richiesta, giunta da parte dell’assessore alla Istruzione, Università e Cultura della Provincia di Trento, Mirko Bisesti, di evitarne la chiusura, prevista per il 31 dicembre. «Sono convinto che una così importante risorsa, proprio per la sua natura, debba restare nel capoluogo regionale, nel Palazzo che da ormai più di sessant’anni rappresenta la nostra Autonomia e l’unione tra i due territori. «Si tratta di una scelta che va ulteriormente a svilire la Regione e il suo ruolo e intendo adoperarmi in ogni modo per evitarlo, nella tutela dell’ente e dei cittadini stessi: i locali del Palazzo sono uno spazio aperto per tutti coloro che abitano nella nostra Regione e vanno utilizzati a scopi istituzionali, per un servizio importante come questo. «Attraverso i libri e i documenti qui raccolti possiamo diffondere la cultura e la conoscenza della nostra identità. Oggi la Biblioteca è il primo biglietto da visita per chi entra nel Palazzo la sua collocazione è essa stessa simbolica. |
La biblioteca della Regione comprende più di 27.000 monografie e oltre 300 periodici su temi che vanno dalla politica alla storia regionale, dall’amministrazione pubblica alla cooperazione.
Inoltre raccoglie una vasta collezione di documenti ufficiali del Consiglio d’Europa e oltre 1.700 tesi di laurea su temi di interesse regionale.
Chiunque può fare richiesta dei volumi anche attraverso altre biblioteche.
Mantenere la biblioteca a Trento è importante: il Palazzo della Regione, dove tante pagine della storia della nostra terra sono state scritte, è la sede più indicata per custodire un bene così prezioso per l’intera collettività, trentina e altoatesina.
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