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Le sei tappe previste per realizzare avvicinare la Montagna

«La montagna è patrimonio diffuso della comunità trentina che va tutelato e rafforzato.»

Prima di pubblicare il calendario di incontri previsti dalla Giunta provinciale per ascoltare i bisogni della popolazione trentina che non vive in fondovalle, desideriamo fare una premessa.
C’è solo un modo per impedire che le montagne del Trentino si spopolino: portare in periferia i benefici offerti dal fondovalle.
Questo l’aveva già capito il presidente Dellai, quando avviò la posa in opera della fibra ottica, cablando tutto il Trentino. Fu un costo non da poco, dato che in qualche anno sono stati investiti quasi 400 milioni per farlo.
Una visione decisamente lungimirante, che a suo tempo sollevò qualche obiezione proprio per il costo dell’operazione. Eppure, in un momento in cui quasi tutto deve avvenire – anche per legge – via internet, il Trentino è chilometri più avanti del resto del Paese.
 
Ora c’è da fare il secondo scalino. Fugatti l’ha capito al punto che, a soli quattro mesi dal suo insediamento alla presidenza della Provincia, ha convocato gli «Stati generali della montagna» (vedi articolo di presentazione), per procedere seguendo le necessità degli interessati prima ancora che quelle della Pubblica amministrazione.
Tanto di cappello, perché è proprio la Pubblica amministrazione che deve adeguarsi, procedendo il più in fretta possibile alla semplificazione concessa (e dettata) dalle nuove tecnologie. Basti pensare alle domande fatte alla Provincia: quando serve la marca da bollo, questa va applicata alla domanda cartacea, che poi va scansionata e inviata all’ufficio competente.
Ma sono un po’ tutti i servizi della Provincia autonoma di Trento che vanno distribuiti sul territorio.
L’assessore alla Salute, Segnana, ha confermato che non solo i presidi sanitari sul territorio vanno consolidati, ma anche estesi e consolidati proprio in funzione di questa visione decentrativa dei pubblici servizi.
Gli ospedali periferici, dunque, non sono necessari solo per la particolare orografia del nostro territorio, ma proprio per ridurre il gap tra chi vice nei centri della Valle dell’Adige e le periferie.
 
«La montagna è patrimonio diffuso della comunità trentina che va tutelato e rafforzato.»
Ad affermarlo è stato il presidente della provinciale autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
Forte di questo convincimento, la giunta provinciale ha deciso di avviare un percorso di incontri sul territorio, dal titolo «Presidiamo il futuro», che porterà il 14 e 15 giugno prossimi alla sessione plenaria degli Stati generali della montagna di Comano Terme.
In totale saranno sei le tappe sul territorio: Canale di Tenno (Casa degli artisti); Luserna (Centro Protezione civile), Predaia (Casa Sebastiano) San Martino (Palazzo delle miniere), Rabbi (Malga Stablasolo) e Levico Terme (Forte delle Benne).
Ogni incontro vedrà la giunta confrontarsi su specifici temi con una cinquantina di stakeholder: associazioni civili e di categoria, amministratori, rappresentanti di enti locali e delle professioni, dello sport, del turismo, dell’agricoltura e della ricerca.
Alla fase di ascolto seguirà la sintesi delle istanze e delle proposte raccolte, che sarà presentata nella due giorni di Comano Terme. La montagna sarà quindi la grande protagonista, con l’obiettivo dichiarato di valorizzare le potenzialità e definire le migliori linee di azione per affrontare i temi più attuali.
Tra questi, ricordiamo, la volontà di invertire in Trentino il processo di spopolamento delle aree montane che interessa l’intero arco alpino (e non solo), la qualità dei servizi alle popolazioni, le opportunità di crescita e di qualità della vita nei territori d’alta quota.
«Gli Stati generali – aggiunge il presidente Fugatti – esprimeranno Il valore della montagna, cuore dell’autonomia, intesa come rappresentazione dinamica dell'identità del nostro territorio e capacità di autogoverno della popolazione.»
 
Centrale rimane la volontà di garantire il presidio della montagna, attraverso un’identità dinamica e una cultura di sviluppo basata sulla sostenibilità.
A questo proposito sono state individuate quattro aree di intervento: la governance; l’accesso a servizi di qualità; la corretta gestione del paesaggio, dell’ambiente e del territorio; lo sviluppo economico e la coesione sociale.
Gli Stati generali della montagna si annunciano quindi come il momento in cui il Trentino si confronterà con le sfide del mondo contemporaneo su temi anche globali (cambiamento climatico e digitalizzazione, ad esempio) che seppur esogeni non possono rimanere estranei alle politiche provinciali.
 

 
 Ecco le sei tappe previste per approfondire le problematiche del territorio 
La rappresentanza attiva dei territori.
Il Trentino è diviso in 15 territori. In ogni territorio saranno invitati i rappresentanti della società in tutti i suoi aspetti che andranno a formare il gruppo guida.
Dal 18 marzo, per circa due mesi, ciascun gruppo guida affronterà i temi caratterizzanti del territorio di rappresentanza in sinergia con le strutture provinciali di riferimento.
I rappresentanti del territorio potranno scegliere in maniere autonoma le modalità organizzative del gruppo guida che esprimerà i delegati alla sessione plenaria di Comano Terme.
Saranno i due portavoce a convocare le riunioni dei singoli gruppi guida.
Dal canto suo, la Provincia autonoma di Trento, con assessorati, Dipartimenti e il supporto del Comitato scientifico, sottoporranno ai gruppi guida alcune questione specifiche accompagnate da soluzioni operative.
Il materiale conoscitivo sarà disponibile per ogni membro dei gruppi guida territoriali grazie al sito in corso di attivazione.
 
I sei incontri di zona.
Il percorso di ascolto e di confronto con il territorio sarà sostenuto da 6 incontri di zona, che raggrupperanno alcuni dei 15 territori. Definiti i luoghi, nei prossimi giorni saranno definite anche le date: Canale di Tenno (Casa degli artisti); Luserna (Centro Protezione civile), Predaia (Casa Sebastiano di Coredo); San Martino (Palazzo delle miniere); Rabbi (Malga Stablasolo); e Levico Terme (Forte delle Benne).
Ogni incontro sarà dedicato ad un tema specifico e vedrà la partecipazione del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, gli assessori provinciali di riferimento, che si avvarranno del supporto della struttura provinciale.
«La volontà – precisa il presidente Fugatti – è di capitalizzare l’opportunità dell’incontro con il territorio, valorizzando la qualità del lavoro svolto dai vari gruppi guida, portatori di autentiche istanze di cambiamento. Non cerchiamo passerelle pubbliche o facile propaganda bensì siamo determinati ad attivare politiche strutturali di cambiamento del Trentino.»
 
Gli Stati generali della montagna.
Comano Terme sarà il momento conclusivo del percorso di ascolto e di costruzione di nuove politiche con il territorio. Il 14 e 15 giugno la sessione plenaria coinvolgerà i delegati del territorio e i rappresentanti delle città con più di 10 mila abitanti.
I lavori saranno organizzati in laboratori sulle 4 aree di discussione: governance; accesso ai servizi; paesaggio, ambiente e territorio; sviluppo economico e coesione sociale.
Qui i delegati dei singoli territori potranno presentare gli esiti dei lavori e ciascun laboratorio elaborerà la sintesi che sarà presentata in plenaria alla presenza di tutti i partecipanti e della giunta provinciale.
«Gli esisti finali – conclude il presidente Fugatti – forniranno le indicazioni per la definizione delle nuove politiche e degli interventi a favore della montagna.»

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