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Presentato il volume sulla storia e il futuro del welfare trentino

Si intitola «Le buone idee volano più lontano dei sogni – Esperienze professionali e non di due operatori sociali» - Autori: Paolo Cavagnoli e Maria Grazia Melchiori

Nella sala dell’Aurora, a palazzo Trentini, sede del Consiglio provinciale, è stato presentato il volume di Paolo Cavagnoli e Maria Grazia Melchiori «Le buone idee volano più lontano dei sogni – Esperienze professionali e non di due operatori sociali».
Uno spaccato del welfare trentino del quale Cavagnoli, ex presidente e fondatore dell’Associazione provinciale per i minori, è stato ed è uno dei protagonisti e una raccolta di idee per il futuro di un settore che affronta, tra mille difficoltà, i profondi mutamenti del nostro tempo.
Il Presidente del Consiglio, accogliendo gli autori e il folto pubblico che ha seguito la presentazione, ha ricordato che i temi sociali devono rimanere al centro dell’attenzione delle istituzioni. In particolar modo l’assistenza agli anziani.
Partendo dall’esperienza personale vissuta con il padre, il Presidente ha affermato di aver iniziato una serie di visite alle aziende di servizi alla persona per conoscere direttamente i problemi.
Un impegno doveroso per un uomo delle istituzioni su un problema destinato a diventare sempre più pressante e perché si è allungata la vita delle persone, ma non la qualità.
 
All’inaugurazione ha preso la parola anche il sindaco di Trento il quale ha sottolineato che il volume di Cavagnoli e Grazia Melchiori mette in evidenza come la storia dei servizi sociali in Trentino abbia saputo unire passione, competenza e la generosità del volontariato.
Paolo Cavagnoli, ripercorrendo la vicenda del welfare nella nostra provincia, ha toccato anche i nodi dell’oggi.
Prima di tutto, le nuove norme nazionali che impongono la rotazione degli educatori creando problemi gravi alle associazioni; il crescente bisogno di interventi per il disagio psichico. E su questa, che è ormai una drammatica emergenza, Cavagnoli ha proposto la creazione di case di accoglienza per le sofferenze psichiche in ogni comunità di valle.
Maria Grazia Melchiori, educatrice professionale dell’Associazione provinciale per i minori, ricordando che il volume è nato dai dialoghi con Paolo Cavagnoli per mettere nero su bianco una lunga esperienza e custodire un patrimonio per il futuro, si è soffermata sulla fotografia di copertina (il libro è corredato dalle foto di Gianni Zotta) che ritrae la sezione di un tronco d’albero.
 
Simbolo di crescita costante e del radicamento nella realtà trentina di un mondo, quello del sociale, che a tutti i livelli è disposto ad affrontare le sfide del futuro.
Per questo il professor Raffaello Maggion, docente all’Università di Trieste, ha sottolineato che il volume, agile e profondo, descrive i passaggi dalla società tradizionale gerarchica, a quella moderna, caratterizzata da una pluralità e quindi complessità di luoghi di decisione, a quella contemporanea ricca di contraddizioni e solitudini.
Una società nella quale l’operatore sociale si trova di fronte, da una parte, alla politica che ha sempre meno risorse a disposizione, e, dall’altra, a utenti che invece hanno crescenti richieste.
Basti pensare alla diffusione di disagi psichici come la depressione ai quali non si riescono a dare risposte adeguate.
Una contraddizione tra offerta che cala e domanda che cresce che è alla base dell’aumento delle violenze nei confronti degli operatori sociali.
Infine, Maggion ha affermato che in Trentino, rispetto alla maggioranza delle regioni italiane, ha un livello di welfare molto alto, ma i successi del nostro sistema non vengono pubblicizzati.

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