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Fugatti: «È una guerra, serve uno sforzo educativo e culturale»

Lotta alla droga, in Provincia un presidio permanente per contrastare il fenomeno

«La lotta alla droga è una vera e propria guerra che la Giunta provinciale vuole affrontare a 360 gradi, attraverso la repressione, con la preziosa attività delle Forze dell’Ordine, ma anche attraverso un’azione sul piano culturale ed educativo, che coinvolga in particolar modo i giovani.»
Così il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, che oggi, insieme all'assessore Giulia Zanotelli, ha annunciato l’istituzione di un presidio permanente attraverso un organo, incardinato presso la presidenza della Giunta provinciale, che si occuperà di disagio giovanile legato all'uso delle droghe.
A tirarne le fila sarà Federico Samaden, dirigente dell’Istituto alberghiero di Rovereto e Levico Terme, per 20 anni responsabile della comunità di San Patrignano a Trento.
 
«In questi primi mesi di amministrazione – ha detto il presidente – quello che ha colpito in particolare modo la Giunta è la forte preoccupazione manifestata dai genitori in merito al tema della droga e più generale del disagio giovanile.
«Ci sono famiglie colpite in prima persona, che affrontano questo dramma e famiglie preoccupate per quello che potrebbe succedere ai propri figli.
«Noi crediamo – ha aggiunto Fugatti – che debba passare il messaggio tra i giovani e nelle scuole che la droga fa male.
«Negli ultimi anni, anche per determinate scelte legislative di livello nazionale, è passato un messaggio sbagliato, di eccessiva tolleranza che non evidenziava la gravità del fenomeno.»
 
«Abbiamo scelto Samaden – ha continuato il presidente – perché pensiamo che grazie alla sua esperienza passata, con giovani che hanno vissuto in prima persona il dramma della tossicodipendenza, ed attuale, come dirigente di una scuola, possa darci una mano ad affrontare il problema sotto l’aspetto culturale ed educativo.
«Servirà soprattutto una forte azione di coordinamento per mettere in sinergia tutti gli attori che lavorano nel mondo del disagio giovanile, unita ad una forte implementazione delle politiche di contrasto alle droghe, alla dispersione scolastica e alla povertà educativa, quale segnale forte di vicinanza alle famiglie nel faticoso percorso di crescita dei figli.
«Da oggi – ha concluso il presidente – ci prendiamo questo impegno, certamente complesso, ma che porteremo avanti con il massimo convincimento.»
 
«Dobbiamo dare ai ragazzi messaggi chiari – ha detto Samaden ringraziando la Giunta provinciale per la fiducia – e riappropriarci delle nostra responsabilità di adulti che negli ultimi 20 anni è stata abbandonata.
«Dobbiamo accompagnare i nostri ragazzi. Dobbiamo sostenere le famiglie nel loro compito genitoriale e valorizzare il lavoro di chi in Trentino sta già operando in tal senso.
«Ci vuole una grande alleanza che rimetta al centro le nostre responsabilità, che vada oltre le divisioni.»
Fra le proposte già allo studio, evidenziate da Samaden, quella di creare in Trentino una rete di scuole e di comuni «no drugs».

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