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Gli italiani e l'uso della lingua inglese: urge un ripasso...

Nel mondo si parlano 7.000 lingue, ma le più importanti si contano su una mano. E una in particolare è la più parlata al mondo: l'inglese

Imparare le lingue, è cosa nota, può essere estremamente utile per tantissime ragioni: consente di relazionarsi con una pluralità di soggetti coi quali, altrimenti, sarebbe impossibile stabilire anche solo un contatto, men che meno instaurare un dialogo.
Risulta estremamente utile in ambito professionale, dando accesso ad un'ampia gamma di opportunità delle quali difficilmente potremmo disporre conoscendo solo la lingua italiana: non è casuale che il 40% degli italiani abbia dichiarato di non aver progredito in campo lavorativo a causa della conoscenza limitata, o del tutto assente, di altri idiomi.
Inoltre, saper parlare più lingue consente di viaggiare in tutta serenità, riuscendo ad interloquire con persone di altre nazionalità.
 
 Il mondo, una grande torre di Babele 
Nel mondo si parlano oltre 7.000 lingue, ma solo alcune sono determinanti per vedersi dischiudere infinite possibilità, sia lavorative che personali.
L'idioma con più abitanti madrelingua nel mondo è il cinese mandarino, con ben 848 milioni di persone, seguito a ruota dall'inglese (414 milioni) e spagnolo (410 milioni), uno scenario, però, che cambia radicalmente se analizziamo un altro dato: quello della lingua più parlata del mondo.  
In questo caso, infatti, il cinese mandarino, che può vantare ben 1,2 miliardi di persone parlanti, viene scalzato in vetta dall'inglese, lingua con la quale si esprimono quasi 1,4 miliardi di soggetti; completa il podio l'arabo, parlato da 600 milioni nonostante gli abitanti madrelingua siano «solo» 240 milioni.
 
Dati che dovrebbero far riflettere ogni persona che vive nel Belpaese, considerato che la nostra amata lingua italiana, complessa ma al tempo stesso armoniosa, conta su 64 milioni di abitanti madrelingua e, grazie ai fenomeni migratori passati e presenti, è parlata in 26 nazioni, raggiungendo la ragguardevole somma di 120 milioni di soggetti che la parlano.
Numeri che, confrontati con l'inglese e il cinese, fanno impallidire. E testimoniano, ulteriormente, come nel mondo d'oggi, sapersi esprimere solo in italiano sia insufficiente.
 
 L'importanza dell'inglese: un ripasso non fa mai male 
L'Italia, storicamente, non ha mai brillato per la conoscenza delle lingue, un tallone d'Achille che, stando ai dati Eurostat, sembrerebbe in netta inversione di marcia.
Secondo un'indagine condotta dal prestigioso Ufficio di Statistica dell'Unione Europea, il 66% degli italiani dichiara di sapersi esprimere in un altro idioma, un dato fino a poco tempo quasi inimmaginabile soprattutto se rapportato ad un'altra statistica: 1/5 afferma di sapersi esprimere addirittura in altre due lingue oltre all'italiano.
Resta da capire, tuttavia, il livello di conoscenza: sapersi esprimere, infatti, potrebbe voler dire tutto o nulla.
 
Sarebbe molto più interessante, oggettivamente, se l'Eurostat effettuasse una ricerca per capire quanti soggetti riescano a scrivere in una lingua differente dalla loro: siamo sicuri che, restando in ambito nazionale, il 66% degli intervistati dichiarerebbe di saper «scrivere» in un'altra lingua?
Ovviamente, ogni idioma fa storia a sé. Per tornare ad esprimersi correttamente in inglese, ad esempio, può bastare poco.
Una volta imparata una lingua straniera, infatti, la nostra mente la accantona solo se non la utilizziamo più. 
 
Ma il cervello umano, se correttamente sollecitato, lavora perfettamente e riesce a riportare a galla nozioni e conoscenze sopite. Effettuare un piccolo ripasso di grammatica in inglese, ad esempio, costituisce un ottimo coadiuvante per tornare a parlare/scrivere in modo corretto e adeguato la lingua di Sua Maestà, la più importante del mondo.
E conseguentemente, ridarci accesso ad una varietà di occasioni che consideravamo impossibili.

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