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Tonina: «Energia idroelettrica, attenzione ai territori»

La Giunta in visita alla diga di malga Bissina, nella Valle di Daone

L'acqua e l'energia idroelettrica hanno plasmato la storia di tante valli trentine.
La Giunta provinciale, che ieri si è riunita nella Valle di Daone, ha visitato la diga di malga Bissina e gli impianti del bacino del Chiese, accompagnata dai vertici di Dolomiti energia.
Il vicepresidente Mario Tonina, assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione ha evidenziato come l'acqua sia uno degli elementi distintivi del territorio, oltre che una risorsa preziosissima.
 
«Le centrali di Boazzo-Cimego e Storo forniscono una grossa quantità di energia elettrica al Trentino. Energia pulita e rinnovabile, – ha evidenziato il vicepresidente. – Allo stesso tempo, garantiscono acqua anche per l'irrigazione in pianura, dato che la Giunta ha assicurato un surplus per l'impiego di questa risorsa per le coltivazioni, con un'adeguata remunerazione.
«Il territorio del Chiese, grazie agli impianti realizzati in passato, potrà dunque continuare a svolgere anche in futuro un ruolo di primo piano per la produzione di energia idroelettrica in questa fase di rinnovo delle concessioni, che arriverà prima del 2022.
«Il disegno di legge che vareremo a breve avrà dunque forti ricadute a livello locale: l'amministrazione provinciale intende ora restituire il giusto a quei territori che, pur avendo dato molto, in passato sono stati penalizzati.»
 
I membri dell'esecutivo sono entrati nel cuore della diga di malga Bissina, ad una quota di 1.790 metri. L'impianto ha una capacità di 60 milioni di metri cubi d'acqua, grazie ad un coronamento lungo 563 metri e un'altezza massima di 84 metri.
Il responsabile operativo di Hydro Dolomiti energia, ingegner Lorenzo Cattani, con il presidente e l'amministratore delegato della holding Massimo De Alessandri e Marco Merler hanno presentato all'amministrazione provinciale le caratteristiche tecniche della struttura e l'evoluzione dei lavori di rifacimento della coibentazione delle pareti termiche, al fine di garantire l'efficienza e la funzionalità dell'impianto.
Nello specifico, si tratta di pareti che non hanno una funzione statica, ma che servono a stabilizzare la temperatura interna della diga. I lavori saranno conclusi presumibilmente entro un paio d'anni.

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