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L'autonomia a Bolzano: «la convivenza alla prova del 9»

La Giornata dell'autonomia dopo Saint-Germain, le Opzioni e il Pacchetto – Gli storici Stocker, Romeo e Heiss: «Insegniamo ai giovani l’entusiasmo per la politica»

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A 100 anni dal trattato di Saint-Germain del 1919, a 80 anni dalle opzioni del 1939 e a 50 anni dal pacchetto di autonomia del 1969, l’Alto Adige ha davanti a sé una nuova prova del 9: quella di tenere presente il futuro delle prossime generazioni, lavorando per garantire loro un avvenire equo nel contesto europeo e globale.
Lo hanno sottolineato gli storici altoatesini Hans Heiss, Carlo Romeo e Martha Stocker, che oggi hanno celebrato con un’analisi il triplice anniversario nell’ambito dell’evento «Futuro-Memoria» nella giornata dell’Autonomia.
«Il numero 9 rappresenta l’anno del destino per la nostra provincia: il 1919 con la fine della Prima Guerra Mondiale e la separazione fra Tirolo e Alto Adige, il 1939 con le Opzioni e il 1969 con il Pacchetto di Autonomia, – ha detto Hans Heiss. – Ma anche davanti a noi abbiamo una "prova del 9", quella di tenere presente il futuro delle prossime generazioni.»
 

 
 Magnago, la fiducia vince sulla sfiducia 
L’evento è stato introdotto dall’autrice ladina Roberta Dapunt, che ha letto un testo letterario in ciascuna delle tre lingue dell’Alto Adige: italiano, tedesco e ladino.
Un segno tangibile del risultato del lavoro politico e sociale che nell’ultimo secolo ha reso possibile la convivenza e l’autonomia di oggi.
«Silvius Magnago è stata la figura che ha vissuto, sofferto ma anche contribuito a scrivere gli eventi di tutti e tre questi anni fondamentali nella storia dell’Alto Adige, – ha ricordato Martha Stocker. – La sua figura rappresenta un esempio di come “la fiducia reciproca”, anche in politica, sia l’unica chiave per superare la sfiducia e conduca a un vero compromesso nel senso più nobile del termine» ha aggiunto ancora Stocker.
Tre coppie di figure politiche hanno incarnato in particolare quest’arte del compromesso e della fiducia reciproca, da un lato e dall’altro della trattativa: Silvius Magnago e Alcide Berloffa, Giuseppe Saragat e Bruno Kreisky e Aldo Moro e Kurt Waldheim.
Testimoni e protagonisti dei fatti ricordati dagli storici, autentiche incarnazioni della «storia vissuta» che sta dietro alle aride leggi e norme sono stati anche l’ex presidente della Provincia Luis Durnwalder e l’ex senatore Roland Riz, presenti fra il pubblico e ringraziati dai tre storici.
 

 
 Entusiasmare i giovani alla politica 
«Ripercorrere la storia è un momento fondamentale per raccogliere valori e significati collettivi. Se la storia non viene vissuta, e se ogni generazione non rivive nel presente il suo significato, non può rappresentare un’occasione di evoluzione per il futuro, specialmente se le sue implicazioni sono state spesso divisive come è accaduto per questi anni nella nostra provincia», – ha ricordato Carlo Romeo.
I tre storici hanno infine lanciato un appello al futuro, alle giovani generazioni, affinché «le generazioni del presente riescano a trovare un linguaggio con cui entusiasmare i ragazzi e a condividere la spinta interiore politica a condividere la responsabilità per questa autonomia, che rappresenta la stella polare e il simbolo della vittoria della democrazia, della diplomazia e del rispetto reciproco.»

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