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La Giunta provinciale oggi al passo della Mendola

All'ex-Grand Hotel Penegal il benvenuto del sindaco di Ruffrè Donato Seppi

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Si è tenuta stamani nella splendida cornice del Salone della Caccia dell'ex Grand Hotel Penegal, oggi Villa Imperiale, restaurato e restituito agli antichi splendori dal comune di Ruffrè con il sostegno della Provincia autonoma di Trento, la tradizionale riunione del venerdì della Giunta provinciale.
A fare gli onori di casa il sindaco di Ruffrè-Mendola Donato Seppi, che ha ringraziato il presidente Maurizio Fugatti e la sua Giunta per avere accolto l'invito dei Comuni della zona, che si colloca sul confine fra le Province di Trento e Bolzano.
 
«Sono stato in Val di Non recentemente - ha detto Fugatti - per l'inaugurazione di un tratto di pista ciclabile, e devo dire che ho respirato un clima molto positivo, come anche oggi. Riteniamo molto importante confrontarci con gli amministratori locali per esaminare di volta in volte le problematiche dei territori, e trovare assieme le soluzioni. È un metodo di lavoro che abbiamo adottato fin dall'inizio della legislatura e siamo contenti di vedere che sta dando i suoi frutti.»
 
A sua volta, l'assessore Mattia Gottardi ha colto l'occasione per esprimere, anche ai sindaci presenti, la volontà della Giunta di sostenere le fusioni di Comuni nate su base volontaria, preannunciando che entro l'anno verrà meno il vincolo delle gestioni associate obbligatorie.
Le fusioni sono peraltro materia di una legge regionale, quindi la Provincia non può intervenire direttamente. Può tuttavia favorire le transizioni con la formazione del personale, assieme al Consorzio dei Comuni, e i nuovi concorsi.
L'auspicio è comunque che i Comuni tornino ad avere un ruolo di presidio «forte» sul territorio, recuperando gli equilibri e le competenze preesistenti.


 
 Il Salone di Caccia 
Il Salone di Caccia dell'ex-Grand Hotel Penegal, l'elemento più affascinante del grande complesso, che ha ospitato oggi la riunione della Giunta provinciale, veniva utilizzato in passato come sala da pranzo e da ballo.
In epoca asburgica l'Hotel era frequentato dalla nobiltà dell'Impero e anche da quella sudtirolese. Qui hanno soggiornato, fra gli altri, la principessa Sissi e l'Arciduca Francesco Ferdinando, che poi morì a Sarajevo.
In epoca fascista il salone aveva subito gravi ingiurie; fra l'altro erano stati cancellati i nomi delle famiglie dell'aristocrazia tirolese, che i lavori di restauro hanno riportato alla luce.
Oggi il Salone viene utilizzato per conferenze, concerti e altri eventi pubblici.

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