Istat: il settore «non profit» è in espansione
E con tassi di crescita medi annui superiori a quelli che si rilevano per le imprese orientate al mercato: impiegano 844.775 dipendenti (Bolzano +4,2)
Nello studio dell'Istat intitolato «Struttura e profili del settore non profit», relativo al 2017, si rileva che le istituzioni non profit attive in Italia erano 350.492 - il 2,1% in più rispetto al 2016 - e impiegavano 844.775 dipendenti (+3,9%).
Pertanto «aumenta la rilevanza delle istituzioni non profit rispetto al complesso del sistema produttivo italiano, passando dal 5,8% del 2001 all'8% del 2017 per numero di unità e dal 4,8% del 2001 al 7% del 2017 per numero di dipendenti».
Il settore è in espansione con tassi di crescita medi annui superiori a quelli che si rilevano per le imprese orientate al mercato, in termini sia di numero di imprese sia di numero di dipendenti.
Rispetto al 2016, la crescita del numero di istituzioni risulta più sostenuta al Sud (+3,1%), nel Nord-Ovest (+2,4%) e al Centro (+2,3%).
Le regioni più dinamiche sono Campania (+7,2%), Molise (+6,6%), Provincia autonoma di Bolzano (+4,2%), Calabria (+3,3%) e Lazio (+3,1%).
Una flessione si rileva per la Sardegna (-5,6%) e, in misura più contenuta, per la Puglia (-1,2%).
Comunque anche se il Sud è molto vivo, la localizzazione delle istituzioni non profit si conferma concentrata con oltre il 50% delle istituzioni attive nelle regioni del Nord, contro il 26,7% dell’Italia meridionale e insulare.
Il numero di istituzioni non profit ogni 10mila abitanti è un indicatore che misura la rilevanza del settore non profit a livello territoriale: se al Centro-nord tale rapporto assume valori superiori a 60 (in particolare al Nord-est, dove raggiunge il livello di 69,2), nelle Isole e al Sud è pari rispettivamente a 48,3 e 43,7.
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