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Inaugurato il nuovo serbatoio dell'acqua potabile di Lundo

Il serbatoio servirà gli acquedotti di Lundo, Poia, Godenzo, Comano e, in caso di necessità, anche Campo Lomaso

Inaugurato, alla presenza del vicepresidente della Provincia e assessore all'ambiente Mario Tonina, del sindaco di Comano Terme Fabio Zambotti, e di numerose altre autorità, l nuovo serbatoio dell'acqua potabile di Lundo.
Il serbatoio, che servirà gli acquedotti di Lundo, Poia, Godenzo, Comano e, in caso di necessità, anche Campo Lomaso, è stato realizzato poco a monte del luogo sul quale sorgono il partitore e il serbatoio di Lundo.
La rete di acquedotti è alimentata dalle sorgenti Sajant Alta e Bassa, che si trovano nei pressi del passo del Ballino.
 
«L'intervento – ha sottolineato Tonina – dimostra l'attenzione delle nostre comunità verso un problema centrale e di particolare attualità quale la fornitura in sicurezza e continuità dell'acqua potabile, salvaguardando la risorsa idrica disponibile, a beneficio dell'ambiente e di tutti gli altri utilizzi della risorsa stessa.
«Grazie al lavoro svolto da Provincia e Comuni negli ultimi anni nello sviluppo dei Fascicoli integrati di acquedotto, le conoscenze delle nostre reti stanno migliorando notevolmente, e ci consentiranno di intervenire in modo mirato e razionale, con particolare riferimento all'interconnessione e alla manutenzione preventiva delle medesime reti.
«Ci attendiamo pertanto che nel corso degli anni l'efficienza degli impianti e la sicurezza degli approvvigionamenti potranno migliorare, nonostante le maggiori difficoltà che ci attendiamo in ragione dei cambiamenti climatici in corso.»
 

 
Una condotta di circa 10 chilometri porta l'acqua dal Ballino a Lundo. le funzioni principali del nuovo serbatoio sono in sintesi: riserva di acqua potabile; riserva antincendio; compenso delle variabilità delle portate richieste dalla rete.
Il serbatoio ha un volume complessivo di 960 mq, ed è dotato di 2 vasche di 12 metri ciascuna.
È stato progettato per supportare una durata di riserva di una giornata a pieno utilizzo, un volume di compenso pari a un terzo della riserva quotidiana e una riserva antincendio in grado di garantire il funzionamento di 6 idranti per 2 ore.
 
Il progetto, curato dall'ingegner David Marchiori, risulta essere tecnologicamente avanzato, soprattutto nel panorama della comunità giudicariese, e ha considerato la prospettiva di un utilizzo a lungo termine del nuovo serbatoio ed in possibili sviluppi della rete ad esso collegata.
Il sistema di telecontrollo installato consente il controllo del  serbatoio con controllo remoto, attraverso la trasmissione di diversi parametri (livelli, temperature, portate, disinfezione e così via).
Particolare attenzione è stata riservata inoltre all'inserimento ambientale dell'opera: è stato infatti progettato un serbatoio completamente interrato e con un imbocco a galleria che lascia emergere solo un imbocco in calcestruzzo sagomato.

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