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Mense e ristorazione: anche per i privati prodotti di qualità

Ampliato il raggio di azione del Programma per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare

Più prodotti «certificati» e a «filiera corta», cioè locali, nella ristorazione collettiva gestita da privati in convenzione con la Provincia e gli enti locali: questa la decisione assunta oggi dalla Giunta, in preadozione, a conferma di un indirizzo già dato con l'adozione, nel 2017, del Programma per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare.
I contenuti del Programma verranno in questo modo estesi anche a soggetti privati che nelle proprie mense, e nell'ambito di rapporti in essere con l'amministrazione, saranno tenuti a garantire l'approvvigionamento dei prodotti agro-alimentari necessari alla predisposizione dei pasti secondo le regole già applicate alla ristorazione gestita direttamente o in appalto dagli enti pubblici, in particolare in scuole, asili, strutture socio-assistenziali e sanitarie.

Ciò con particolare riferimento ai prodotti dotati di certificazione DOP-IGP-STG, ai prodotti biologici o da produzione integrata, ai prodotti tipici e tradizionali, di qualità riconosciuta e certificata (es: Marchio Qualità Trentino), prodotti che comunque per il 60% devono essere a basso impatto ambientale e cioè provenire da luoghi distanti non più di 70 km dal luogo di utilizzo.
Più spazio dunque ai prodotti di qualità e di provenienza locale nelle mense degli istituti scolastici o delle strutture assistenziali a carattere residenziale.
Una decisione che conferma l'orientamento della Giunta verso politiche attente da un lato alla sostenibilità ambientale (i prodotti a "filiera corta" fanno meno strada per arrivare nei nostri piatti, il che significa meno traffico, meno emissioni ecc.), dall'altro alla valorizzazione delle produzioni locali, specie quelle tradizionali e qualità certificata.
 
I soggetti tenuti a questo nuovo obbligo e a cui si estendono dunque i contenuti del Programma per l'orientamento dei consumi e l'educazione alimentare già adottato due anni fa sono i seguenti:
a) soggetti privati affidatari di servizi socio assistenziali in convenzione o appalto da rendere in forma residenziale o semiresidenziale con servizio di ristorazione per gli utenti, o per la gestione di mense per persone svantaggiate;
b) soggetti privati affidatari di servizi socio educativi ed educativi realizzati con finanziamento pubblico anche non prevalente (asili nido - scuole dell’infanzia - scuole professionali - scuole primarie, secondarie e superiori - colonie);
c) soggetti privati affidatari di servizi sanitari e socio sanitari con servizio di ristorazione per gli utenti in regime di accreditamento e convenzionamento.
 
La delibera prevede tre anni di tempo per l'integrale adeguamento alle nuove regole.

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