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«Siamo sulla stessa strada, rendiamola sicura»

Il Comune di Villa Lagarina ha organizzato la Tavola rotonda che ha chiuso la mostra-esposizione di alcune bici della straordinaria collezione di Paolo Carosini

Si è tenuta nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 13 dicembre 2019, la Tavola rotonda che ha chiuso la mostra - esposizione di alcune bici della straordinaria collezione di Paolo Carosini, rappresentativa dei classici più iconici e rari del design della due ruote.
Nella sala del Consiglio comunale un attento e numeroso pubblico ha ascoltato gli accorati interventi sulla sicurezza in bicicletta dell’ex ciclista professionista Alessandro Bertolini e del suo capitano, il pluricampione Gilberto Simoni.
L'impegno assunto è di sostenere la battaglia per la sicurezza stradale che l'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italian sta portando avanti in Parlamento anche con una petizione, e nel contempo di promuovere sempre di più la sensibilizzazione e l'educazione nelle scuole e nelle squadre ciclistiche giovanili, anche con l'aiuto fondamentale degli enti locali
 
A fare gli onori di casa la sindaca Romina Baroni che ricordando quanto il Comune di Villa Lagarina abbia a cuore la mobilità lenta in piena sicurezza, ha voluto ringraziare la sensibilità sul tema dei due campioni trentini delle due ruote.
«Per noi rimane fondamentale il lavoro di sensibilizzazione con le scuole che facciamo con progetti ad hoc ma anche attraverso buone pratiche come il piedibus o l’educazione stradale, che periodicamente coinvolge il nostro vigile urbano.
«Quando siamo su una strada - in veste di pedone, ciclista o automobilista - rimane fondamentale e primario il rispetto per la persona, che viene prima anche di qualunque legge.»
 
Il due volte vincitore del Giro d’Italia Gilberto Gibo Simoni ha ricordato che: «oggi le automobili oltre ad essere sempre più numerose sono anche di dimensioni sempre maggiori mentre le strade sono di fatto rimaste quelle di una volta.
«Ne consegue che sulla strada lo spazio per il ciclista continua a restringersi.»
Allo stesso tempo sono aumentate anche le biciclette in circolazione e se a questo aggiungiamo che rispetto a una volta si sono moltiplicate le occasioni di distrazioni - vedi smartphone - è facile capire quanto il pericolo per il veicolo più debole sia cresciuto.
«Eppure la bicicletta continua a essere uno straordinario strumento di libertà – ha concluso Gibo – che va fatto conoscere ai nostri figli accompagnato all’educazione stradale nelle scuole.»
 
Alessandro Bertolini, in nome dell’Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI), ha raccontato di come, specie dopo la morte di Michele Scarponi, stanno lottando per far passare anche in Italia la legge che obbliga l’automobilista a mantenere una distanza laterale di almeno 1,5 metri tra la propria macchina e la bicicletta che intende superare.
La legge è già passata in paesi come Spagna, Belgio, Francia e Brasile. «Bisogna partire dal concetto che i primi a essere educati devono essere i ciclisti, non fosse altro perché sono i più vulnerabili.
L'Italia è infatti secondo l’International Transport Forum il paese al mondo più pericoloso per le bici» ha ricordato Bertolini.
I dati infatti sono impietosi: si verificano 51 morti ogni miliardo di km pedalati, al secondo posto gli Stati Uniti con 49 morti, poi la Francia ma distaccata a quota 28.
Ultima è la Norvegia a 8, prima di Olanda e Danimarca a quota 9 morti.
In Italia alto anche il grado di mortalità per incidente, si contano 1,4 decessi ogni 100 incidenti in bici contro i 0,4 decessi ogni 100 incidenti in macchina.

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