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Valdastico, il punto sullo stato in una nota della Provincia

La presidenza della Provincia autonoma di Trento renderà noto il progetto solo quando sarà definitivo

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Il progetto della Valdastico deve avere ancora l'avvio formale delle procedure di approvazione da parte del Ministero. Per questo motivo, la stessa Provincia autonoma di Trento non ha ritenuto opportuno pubblicare il fascicolo progettuale, la cui conoscenza sarà portata all’attenzione dell’intera popolazione e degli stakeholder una volta definitiva l’intesa tra i soggetti del territorio.
Tra gli aspetti fondanti del progetto su cui manca ancora una definizione condivisa – spiega la presidenza della Provincia – rientra l’uscita a «Rovereto Sud».
«E per questa ragione, il Trentino è ancora in attesa che venga siglato l’Atto aggiuntivo del Documento conclusivo del Comitato paritetico del febbraio 2016.
«La posizione del Trentino è stata oggetto nelle scorse settimane, ben prima della diffusione del fascicolo degli scorsi giorni, di una nota ufficiale inviata al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti , e notificata alla Regione Veneto e al concessionario, l’Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova.»
 
Il progetto della Valdastico, diffuso negli scorsi giorni, non ha ancora valenza definitiva circa alcuni tratti del percorso e le soluzioni infrastrutturali che il collegamento della Valdastico presenterà sul territorio trentino: la documentazione diffusa rappresenta l’elaborato realizzato dalla concessionaria. E’ volontà della Provincia autonoma di Trento garantire l’adeguata pubblicità una volta che il tracciato avrà il consenso dei soggetti interessati, nel rispetto dei criteri di trasparenza e attendibilità.
«Il progetto della Valdastico – precisa la presidenza della Provincia – non è stato presentato perché è ancora in corso l’iter tecnico, secondo le previsioni di legge.
«Ad oggi manca l’accordo con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, soggetto con il quale ci confronteremo al tavolo che vedrà la partecipazione anche della Regione Veneto.»
 
Lo stesso esecutivo provinciale ricorda il precedente delle criticità delle sorgenti dello Spino, interessate dal passaggio del corridoio autostradale.
«Con responsabilità abbiamo ascoltato le riserve, valutato l’impatto e messo in sicurezza le sorgenti, intervenendo sul tracciato. Così continueremo a lavorare con la volontà di salvaguardare gli interessi del Trentino.»
A riprova della linearità di comportamento dell’attuale giunta si ricorda il documento del gennaio scorso, in cui l’Unità strategica Grandi opere e ricostruzione sollecitava il ministero a «proseguire l’iter per la definizione dell’intesa di interconnessione est» tra la Provincia autonoma di Trento e la Regione Veneto. In un passaggio, la nota sottolineava che «l’iter per l’individuazione di nuovi collegamenti, da realizzare nell’ambito dei corridoi infrastrutturali, richiede un’intesa tra la Provincia, lo Stato e altri enti territoriali ai sensi delle norme di attuazione dello Statuto speciale».
 
Inoltre le norme di attuazione del Piano urbanistico provinciale (Pup), sempre in materia di collegamenti stradali, prevedono che «l’assenso della Provincia sia prestato previa valutazione strategica (Vas) sull’ipotesi progettuale», così come «l’intesa raggiunta a valle della procedura Vas è ratificata con legge provinciale che ha effetto di variante alle previsioni del Pup. Ad oggi la Vas non è stata ancora avviata.
«Queste – conclude la presidenza – sono le ragioni per – cui non abbiamo ritenuto di divulgare un’ipotesi progettuale su cui manca un’intesa tra soggetti istituzionali, determinati in ogni caso a procedere nella realizzazione del collegamento autostradale.»

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