Controlli della polizia al campo nomadi di Ravina
Il questore di Trento emette 6 misure di prevenzione a carico di 5 uomini e una donna
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All’alba di questa mattina la Squadra Mobile della Questura di Trento, in collaborazione con i Reparti Prevenzione di Crimine di Milano e la Polizia Locale di Trento, ha passato al setaccio il «campo sosta» a ridosso del fiume Adige.
Nell’insediamento di Ravina dimorano dal 1992 circa 60 persone di origine sinti, tra questi anche alcuni soggetti in passato (2019) raggiunti da provvedimenti restrittivi della libertà personale richiesti dalla Procura della Repubblica di Trento per diversi reati tra cui furto, ricettazione, porto di oggetti atti ad offendere nonché di arnesi idonei allo scasso, minace e detenzione e porto ingiustificato di armi da sparo.
L’iniziativa di oggi da parte del Questore di Trento, Cracovia, si inserisce in un piano più articolato di controllo del territorio, che punta ad individuare la presenza di soggetti eventualmente pericolosi in alcune zone nevralgiche della città.
In quest’ottica nel corso dell’operazione anticrimine di questa mattina, diretta dal Dirigente della Squadra Mobile, sono stati emessi dal Questore di Trento 6 misure di prevenzione personale, segnatamente l’avviso orale, a carico di altrettanti soggetti, tra cui 5 uomini e una donna, perché risultati vivere di proventi delittuosi.
Nei giorni precedenti un’analoga iniziativa era stata portata avanti presso lo scalo ferroviario di Trento, in cui furono controllate numerose persone, per lo più straniere, risultati in parte pregiudicati.
Questa mattina sono state perquisite anche due roulotte alla ricerca di armi, abitate da altrettanti personaggi ristretti, nel recente passato, alla custodia in carcere perché in possesso di armi illegalmente detenute e utilizzate per esplodere colpi in aria.
In una di queste è stata recuperata una pistola semiautomatica con relativo munizionamento, rivelatasi successivamente una replica scacciacani.
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