Lite tra Sinti a Trento, interviene la polizia di Stato
Sequestrate mazze da baseball, due coltelli, denunciate due persone per minacce e il questore ne vieta il ritorno a Trento per tre anni
La Squadra Mobile della Questura di Trento ha perquisito l’insediamento di via Ravina, abitato da cittadini italiani di origine sinti, sequestrando a un residente due coltelli a serramanico.
Allo stesso modo, nell’area di parcheggio ex Zuffo, sono stati perquisiti due camper, anch’essi di cittadini italiani di origine gitana, sequestrando due mazze da baseball e l’impugnatura in legno di un piccone, utilizzabile a mo’ di bastone.
Il blitz dell’«unità crimine diffuso» della Squadra Mobile, conosciuta con il nome di “Orsi”, voluta dal Questore di Trento Cracovia per contrastare la vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti, i furti, le rapine e tutti quei fenomeni criminali connessi a situazioni di degrado, si è resa necessaria perché da un litigo per futili motivi tra due soggetti italiani di origine sinti, è scaturita una serie di reciproche gravi minacce, tali da richiedere un intervento tempestivo per impedire che vi fossero conseguenze serie per entrambi.
Da una ricostruzione dei fatti da parte della Polizia di Stato è emerso che il motivo del contendere fossero delle multe non pagate da parte di uno dei due litiganti, che l’altro contendente si è visto recapitare perché formalmente proprietario del camper, in realtà utilizzato dal suo conoscente.
Inoltre, ai due è stato comminato dal Questore di Trento, rispettivamente un divieto di ritorno per tre anni nel capoluogo trentino e un avviso orale, a titolo di misura di prevenzione, in quanto i comportamenti messi in atto da entrambi si sono rivelati pericolosi per la sicurezza pubblica.
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