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Il tunisino 53enne comunicava con codice piuttosto evidente

«Mi serve una bottiglia di vino», ma era eroina: pusher arrestato dalla Volante di Trento

All’alba di ieri la Squadra Mobile di Trento, sezione contrasto al crimine diffuso, conosciuta come «gli Orsi», hanno arrestato un cittadino tunisino di 53 anni, già arrestato dalla Polizia in piazza della Portela a metà gennaio, perché colto nell’atto di vendere eroina a un tossicodipendente, nonché in possesso di 13 dosi dello stesso stupefacente pronte per essere vendute.
Il Tribunale di Trento aveva imposto all’uomo di non ritornare nel capoluogo né in provincia.
Ma lo spacciatore non ha esitato a violare il divieto, continuando anche a spacciare utilizzando un linguaggio in codice con i clienti, chiamando la droga «vino». Ma questo particolare non è sfuggito agli «Orsi».
Nell’ultima settimana tra i frequentatori dei giardini di piazza Dante, girava insistentemente una voce che si potesse acquistare del «vino» in piazza.
Gli agenti dell’unità crimine diffuso della Squadra Mobile, confusi tra i frequentatori dei giardini antistante la stazione, hanno più volte sentito alcuni tossicodipendenti dire di andare a comprare una bottiglia di «vino rosso», dirigendosi nel sottopasso che dallo scalo ferroviario porta in Corso Buonarroti.
 
Insospettiti da questi insoliti dialoghi, gli agenti della Squadra Mobile hanno voluto approfondire di che cosa si trattasse. Così hanno seguito un una donna che aveva detto di essere alla ricerca di «una bottiglia di vino».
La giovane, una ventiseienne residente nella zona nord della città, dopo aver ricevuto una telefonata, si è diretta verso il sottopasso della stazione.
Gli investigatori dell’unità crimine diffuso hanno seguito la donna, finché non hanno riconosciuto lo spacciatore arrestato alcuni giorni fa in piazza della Portela, andarle incontro.
L’uomo prima di giungere verso la giovane acquirente si è fermato a metà del sottopasso, perché ha riconosciuto gli agenti della Squadra Mobile ed è scappato senza cedere alcunché alla cliente, facendo perdere le proprie tracce grazie ad un complice pronto ad aspettarlo in una macchina su corso Buonarroti.
 
Informata la Procura della Repubblica di Trento del ritorno del pusher a Trento, sebbene gli fosse stato imposto dal Tribunale il divieto di dimora in città ed in provincia, quest’ultima ha richiesto, ed il Tribunale di Trento lo ha emesso all’istante, è un provvedimento di custodia cautelare in carcere da eseguire.
A questo punto, «gli Orsi» della Squadra Mobile hanno avviato una vera e propria caccia all’uomo, scandagliando la città nei posti abitualmente frequentati dagli spacciatori, così come da persone senza fissa dimora.
All’alba di ieri hanno fatto irruzione all’interno di una casa abbandonata in via Asiago, cogliendo l’uomo nel sonno.
Sul telefono dello spacciatore sono stati trovati numerosi sms in cui i clienti gli chiedevano «bottiglie di vino bianco», «bottiglie di vino rosso», «una e mezza».
L’uomo è stato condotto nel carcere di Spini di Gardolo.

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