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Consegnavano generi alimentari lasciandoli nei pressi dei negozi con questo caldo

La Guardia di Finanza di Trento ha sequestrato 3 tonnellate di prodotti non più adatti a essere consumati e denunciato 18 persone tra padroncini e gestori

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Gli agenti di pattuglia della Guardia di Finanza della provincia di Trento avevano notato un brutto vizietto in funzione tra i padroncini che fanno le consegne di generi alimentari e i negozianti di alcune aree importanti come la Piana Rotaliana e la Valsugana.
I padroncini iniziano le consegne verso le 2.30 di notte e, d’accordo con i negozianti di alimentari, scaricavano i prodotti nei pressi del negozio. Depositavano anche la bolla di consegna e via.
Un po’ come si fa per distribuire i giornali: appena stampati vengono distribuiti a pacchi davanti ai giornalai, i quali si alzano ben dopo.
Con la differenza che un giornale non va a male, mentre i generi alimentari come quelli che vediamo nelle foto inviate dalla Guardia di Finanza sono facilmente degradabili.
 

 
E così, dopo aver rilevato quel pericoloso vizietto, la Guardia di Finanza di Trento ha proceduto a sequestrare per violazioni alle norme igienico-sanitarie tre tonnellate di prodotti destinati al consumo alimentare, nei confronti di dieci esercizi commerciali trentini.
L’operazione è scattata lunedì 21 giugno, quando i militari della Compagnia di Trento hanno effettuato simultanei controlli nei confronti delle citate attività commerciali, dopo aver accertato, nei giorni precedenti, come nelle prime ore del giorno gli addetti al trasporto degli alimenti, in accordo con i titolari delle attività, avessero consolidato la pericolosa pratica di depositare gli alimenti - in assenza di minime precauzioni igieniche - nelle adiacenze degli esercizi commerciali, quando questi risultano ancora chiusi, per poter essere successivamente recuperati dagli addetti e posti in vendita.
 

 
I rilevamenti effettuati nell’immediato, grazie alla collaborazione dei funzionari della A.P.S.S. di Trento, hanno confermato sia l’interruzione della catena del freddo (per prodotti la cui conservazione è obbligatorio che avvenga a temperatura controllata) sia problematiche relative alla sicurezza e all’igiene intrinseca dei prodotti.
I Finanzieri hanno rinvenuto sul terreno, generalmente posizionati sui marciapiedi attigui alle rivendite: surgelati, formaggi e pasta freschi, latte, carne, pane, frutta e verdura, yogurt, per un totale complessivo di oltre tre tonnellate di prodotto, del valore commerciale di circa trentamila euro, e per i quali la norma impone ambienti refrigerati.
La temperatura, che per gli alimenti deve essere almeno inferiore ai quattro gradi, era decisamente superiore (ben 22 gradi la notte), e alcune ceste di pane avevano già attirato insetti e formiche, mentre per i prodotti congelati e surgelati si era interrotta la cosiddetta «catena del freddo».
 

 
La merce è stata sequestrata in via cautelativa e immediatamente avviata alla distruzione in quanto gli ispettori sanitari, ovviamente, l’hanno dichiarata non adatta al consumo umano.
I responsabili dei punti vendita, nonché i trasportatori, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Trento, per il reato previsto e punito dall’art. 5 lett. b della L. 283/62 – Cattivo Stato di Conservazione degli alimenti, e rischiano la pena dell’arresto fino ad un anno o l’ammenda da 309 a 30.987 euro.
L’attività delle Fiamme Gialle, dedicata al controllo dei beni e delle merci che transitano quotidianamente sulle vie di comunicazione, ha la funzione non solo di accertare che siano rispettate le norme fiscali sui documenti di accompagnamento, ma di prevenire le frodi nel settore agroalimentare a tutela della salute del consumatore.
 

 
I 18 tra negozianti e i padroncini raggiunti dai provvedimenti hanno riconosciuto il pericolo derivante dal loro comportamento, per il quale adesso dovranno rispondere penalmente.
Va precisato che nessuno dei punti vendita raggiunti dai suddetti provvedimenti è di natura «etnica» e che la città di Trento non ha registrato episodi del genere.

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