Resistenza a Pubblico Ufficiale, due arresti dei Carabinieri
A Roveré della Luna un uomo è andato in escandescenza perché voleva da bereda bere, a Civezzano un altro coltivava marijuana. Arrestati in attesa di direttissima
Nella tarda serata di sabato i Carabinieri della Stazione di Lavis hanno arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale un 58enne di origini balcaniche, residente in Trentino.
L’arresto è intercorso al termine di un intervento presso un esercizio di mescita di Roverè della Luna verso le ore 20, quando è stata segnalata una persona che stava disturbando i clienti per una persistente condizione di alterazione, provocata dall’eccessivo consumo di alcolici che è culminata nella rottura di una vetrina.
Vani sono stati i tentativi dei militari di ricondurre l’uomo alla calma, sebbene in un primo momento fossero riusciti - con l’ausilio di un parente, appositamente fatto giungere sul posto - ad accompagnare l’uomo fuori dal locale e farlo salire sull’autovettura del familiare per rientrare a casa.
Ma al momento di lasciare il parcheggio l’uomo è sceso dalla macchina e si è diretto verso l’entrata del bar, pretendendo ancora di bere.
I Carabinieri quindi si sono nuovamente prodigati per convincerlo a desistere, ma all’improvviso l’uomo ha sferrato una testata al volto del Capo Equipaggio, spintonandolo verso l’ingresso del bar.
Non avendo altra opzione per interrompere l’insano tentativo di raggiungere il locale, la persona è stata bloccata e posta in condizioni di non nuocere a nessuno.
Dopo l’arresto il disgraziato è stato trasferito presso la Caserma di via Barbacovi a Trento e posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del giudizio direttissimo fissato per domani.
Il Sottufficiale è ricorso alle cure del locale pronto soccorso, dove è stato trattato per le lievi ferite, giudicate guaribili in pochi giorni.
Un altro cinquantenne è stato protagonista di un diverso intervento in località Osella di Civezzano, dove sono intervenuti i Carabinieri del Radiomobile di Trento per un litigio in famiglia.
Riportata la calma tra l’anziana madre e tre figli, conviventi nello stesso complesso e appurato che il dissidio era nato da una discussione per futili motivi, i militari hanno notato in un angolo del giardino alcuni bidoni adibiti a fioriere. Solo che dopo un minimo di attenzione i vegetali messi a dimora si sono rivelati essere tredici piante di marijuana, verosimilmente non terapeutica.
Pertanto, i Carabinieri hanno dato avvio alle operazioni di sequestro, che sono state improvvisamente interrotte dal cinquantenne.
L’uomo, nel disperato tentativo di distruggerle e disfarsene, ha pensato bene di colpire uno dei due Militari, fortunatamente senza gravi conseguenze.
Anche per lui è scattato l’arresto ed è stato posto agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo, in cui dovrà rispondere di resistenza a Pubblico Ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana.
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