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Trento, operaio vince la causa contro RFI

Risale a un fatto accaduto nel 2021: «Non aveva simulato l’infortunio»

Dopo dieci anni di calvario un operaio licenziato da Rete Ferroviaria Italiana ha vinto la sua battaglia legale.
Il motivo del licenziamento era: simulazione di malattia.
Secondo Rfi, che aveva adottato il provvedimento disciplinare, il 10 aprile 2011 l’operaio, 72 ore dopo aver subito la frattura di una falange dell’avampiede, aveva partecipato ad una gran fondo di ciclismo a Valdagno.
Venuta a conoscenza – tra l’altro tre anni dopo la gara ciclistica – Rfi aveva licenziato l’operaio con 39 anni di onorato servizio indicando il motivo nella simulazione dell’infortunio avvenuto sul lavoro.
 
La verità era però un’altra.
L’operaio infortunato aveva prestato il suo microchip di gara ad un compagno di squadra che quel giorno aveva corso anche per lui (piazzandosi al 397° posto) per non perdere il punteggio personale e della squadra.
La perizia medica chiesta dal tribunale di Trento ha chiarito che l’operaio sarebbe stato impossibilitato a partecipare alla gara ciclistica.

In primo grado il tribunale di Trento aveva dato ragione a Rfi, mentre la Corte d’appello di Trento ha giudicato illegittimo il licenziamento, ribaltando la sentenza di Primo grado.
Infine il ricorso di Rfi in Cassazione è stato respinto, l’operaio ha vinto la causa ed è stato riabilitato.

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