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Tragedia a Castello di Fiemme: uccide la moglie e si toglie la vita

La disperazione dei figli. Il commento dell’assessora Stefania Segnana e della consigliera Sara Ferrari

Femminicidio e suicidio in Val di Fiemme.
Le indagini sono in mano alla Procura della Repubblica, ma pare che non ci siano dubbi sulla dinamica della terribile tragedia che ha sconvolto la vallata dell’Avisio.
Mauro Moser, di 56 anni, ha ucciso a colpi di pistola la moglie Viviana Micheluzzi, di 51 anni, e poi si è tolto la vita.
Purtroppo è un copione che continuiamo a leggere, ma che speravamo proprio che da noi non potesse succedere.
La tragica scoperta dei corpi senza vita è stata fatta dai figli vicino alla ciclabile che costeggia la strada statale, nei pressi degli alveari che la signora curava. Non molto lontano è stata trovata anche la pistola.
Come abbiamo detto, l’inchiesta è nelle mani della Procura, che provvederà anche a ricostruire le cause della tragedia.
 
 Il commento dell’assessore Segnana  
Alla luce della tragedia avvenuta a Castello di Fiemme, l'assessore alla famiglia Stefania Segnana esprime profondo dolore per quanto accaduto e un pensiero di affetto per i figli rimasti soli dopo il dramma odierno e di solidarietà all'intera comunità.
Comunità che auspico sappia stringersi attorno ai ragazzi per dare loro la forza di superare questa terribile prova".
Di fronte al nuovo episodio di femminicidio, l'assessore Segnana ribadisce inoltre «l'impegno della Provincia nel contrasto alla violenza contro le donne e l'invito a tutte coloro che si trovano in una situazione di violenza domestica a rivolgersi ai servizi territoriali e alle autorità competenti».
 
 La disperazione della consigliera Sara Ferrari  
«Non trovo parole adatte per commentare questo ennesimo terribile caso di femminicidio che ancora una volta sconvolge il Trentino e l’intera comunità, – scrive Sara Ferrari in una nota per la stampa. – Con sgomento e dolore prendo atto che quando accadono questi aberranti episodi di violenza di un uomo su una donna, tutta la comunità si interroga sui perché e si riscopre dentro una modernità culturale che fa un passo avanti e due indietro.
«Nell’esprimere le mie più sentite condoglianze ai figli e ai parenti della coppia trovata morta, per un caso di omicidio-suicidio che è ancora una volta un femminicidio, dove il marito, dopo aver freddato la moglie si è tolto la vita, voglio gridare con forza che alla prevenzione e al contrasto di questa drammatica piaga sociale devono essere impegnate/i permanentemente e senza cedimenti o distrazioni la politica, le istituzioni, i cittadini e le cittadine.
«Come ho sempre affermato e promosso oggi ribadisco l’importanza del potenziamento dell’educazione nelle scuole per insegnare a maschi e femmine a relazionarsi in modo corretto e creare una cultura del rispetto.
«È questa la strada da percorrere con perseveranza anche quando un territorio come il nostro, strutturato da tempo per offrire i servizi di accoglienza, protezione e sostegno alle donne con difficoltà nelle relazioni affettive.
«La violenza contro le donne non è solo un atto di inciviltà, ma è segno di una mentalità che stenta a scomparire e che vede nel malato concetto di possesso dell’uomo sulla donna, la dimostrazione di chi detiene il potere nella società in modo trasversale in tutte le classi sociali.»

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