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Trento, omicidio Saltori: «Deborah uccisa per un gesto d’ira»

È per questo che i giudici della Corte d’Assise di Trento hanno escluso le aggravanti di premeditazione e crudeltà

«Ha ucciso per un gesto d’ira». È quanto si legge nelle motivazioni della sentenza dei giudici delle Corte d’Assise di Trento, che il 22 maggio scorso ha condannato Lorenzo Cattoni a 24 anni per l’omicidio volontario pluriaggravato dell’ex moglie Deborah Saltori, 42 anni, a Cortesano di Trento.
Deborah Saltori, madre di quattro figli, venne uccisa a colpi di accetta in località Masi Saracini il 22 febbraio 2021, poi il 40enne confessò il delitto.
Secondo quanto ricostruito nel processo Lorenzo Cattoni era già finito nei guai per maltrattamenti e vessazioni nei confronti di Deborah Saltori.
 
I giudici della Corte d’Assise di Trento hanno accolto la richiesta del pubblico ministero Marco Gallina, escludendo le aggravanti di premeditazione e crudeltà.
Nelle motivazioni della sentenza sono stati ricostruiti l’omicidio, la personalità di Lorenzo Cattoni, gli ammonimenti del questore di Trento: Deborah Saltori «è stata uccisa con un colpo d’accetta da uno scatto d’ira incontrollato».
Emerge con evidenza nelle motivazioni la personalità di Lorenzo Cattoni, che era stato allontanato dalla moglie per episodi di violenza.

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