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Trentino 18enne muore per Escherichia coli dopo una vacanza

La Procura di Trento e di Lecce aprono un’inchiesta per determinare che cosa possa aver scatenato l’infezione – Il giovane aveva trascorso la vacanza a Otranto

Si chiamava Paolo Rizzolli il trentino 18enne di Lavis deceduto all’Ospedale S. Chiara di Trento, le cui cause risalgono a un’infezione di «Escherichia coli», contratta presumibilmente mentre era in vacanza nel Salento.
 
L’Escherichia coli è la specie di batterio più nota del genere Escherichia. Costituisce parte integrante del normale microbiota intestinale dell’uomo e di altri animali a sangue caldo.
Nonostante la maggior parte dei ceppi di E. coli siano innocui, alcuni ceppi sono l’agente eziologico di malattie intestinali di diversa gravità (che possono manifestarsi con dolore addominale, vomito, diarrea con sangue) ed extra-intestinali, come ad esempio infezioni del tratto urinario, peritonite, setticemia, polmonite e meningite.

L’infezione da Escherichia coli può provenire da acqua o cibo contaminati – soprattutto da alimenti come frutta e verdura (che vengono spesso consumati crudi), latte non pastorizzato e carne non cotta – ma anche tramite il contatto da persona a persona, soprattutto quando i soggetti infetti non si lavano correttamente le mani.
Nonostante la maggior parte dei ceppi di Escherichia coli siano innocui, ne esistono tuttavia alcuni che mettono a rischio la salute umana causando disturbi di diversa gravità: crampi addominali, vomito, diarrea con sangue.
 
Il ragazzo trentino aveva trascorso un periodo di vacanze soggiornando in un B&B nei pressi di Otranto, in provincia di Lecce, con degli amici. Al ritorno si è sentito male, con dolori alla testa e all’addome, ed è ricorso ai sanitari.
Ricoverato al S. Chiara di Trento, gli è stata diagnosticata Escherichia coli, generata probabilmente da qualcosa che ha mangiato. Purtroppo, dopo tre giorni, il ragazzo è morto.
I due amici che erano con lui sono sotto controllo precauzionale.
La Procura di Lecce e quella di Trento stanno disponendo le indagini del caso. I militari del Nucleo antisofisticazione e sanità di Trento sono già stati incaricati a verificare se, e in che occasione, Rizzolli sia entrato in contatto con il batterio avvelenato. Ma sono stati inviati anche i militari del NAS di Lecce.

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