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Trento: attenzione alle biciclette elettriche truccate

L’allarme viene dato dalla Polizia locale segnalati vari casi: «Attenzione agli acquisti su internet di due ruote non conformi»

Avrà anche ragione la polizia locale di Tento che diffida i rivenditori di biciclette elettriche irregolari.
Secondo noi però sono i clienti che cercano di trasformare le bici in vere e proprie moto elettriche.
Iniziativa che, se ti beccano, copre di guai fin sopra i capelli.

La Polizia locale segnala la presenza in città di alcune biciclette elettriche non conformi al codice della strada.
Spesso di tratta di biciclette acquistate su internet senza essere a conoscenza del fatto che non sono conformi, rischiando quindi di incappare in sanzioni anche pesanti arrivando fino al sequestro del mezzo.
Nello specifico: se la bicicletta elettrica viene considerata ciclomotore la sanzione arriva fino a 635 euro; ancora più salata (da 835 fino a 3.382) per chi effettua modifiche al mezzo.
La Polizia locale consiglia di rivolgersi sempre a rivenditori affidabili.
 
Due i casi riscontrati dagli agenti: il primo riguarda biciclette con motore con velocità superiore ai 25 km/h.
In questo caso con un motore elettrico ausiliario che supera i limiti di velocità si contesta che si tratta di un ciclomotore irregolare in quanto senza targa né assicurazione. Non è prevista alcuna sanzione relativa alla patente.
Il secondo caso è invece quando il velocipede si muove anche senza pedalare (oltre i 6 km/h) e quindi non ha un motore elettrico ausiliario ma un motore principale: qui si contesta la violazione come ciclomotore irregolare e la sanzione riguarda anche i requisiti del conducente e le norme di comportamento (patente, assicurazione, casco, ecc.).
 
Si ricorda che le caratteristiche dei velocipedi a pedalata assistita sono le seguenti: motore ausiliario elettrico; potenza nominale continua massima di 0,25 kw, o di 0,5 kw se adibiti al trasporto di merci; alimentazione progressivamente ridotta e infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare; i velocipedi a pedalata assistita possono essere dotati di un pulsante che permetta di attivare il motore anche a pedali fermi, purché con questa modalità il veicolo non superi i 6 km/h.

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