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Indagine «Sciamano» della compagnia Carabinieri di Cavalese

Smantellato traffico e spaccio di stupefacenti nelle Valli di Fiemme, Fassa e Cembra: 18 arrestati, di cui 16 sono accusati di associazione a delinquere

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L’operazione «Sciamano», avviata nell’Ottobre 2017 dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Cavalese, trae origine dalle indiscrezioni confidenziali eaccolte dalla Stazione Carabinieri di Molina di Fiemme che, incrociate con l’esito di ulteriori apprendimenti emersi nel corso dell’indagine, hanno portato gli inquirenti ad avviare un monitoraggio del bar Anny di Castello di Fiemme, indicato come luogo ove era possibile procurarsi sostanza stupefacente di tipo cocaina a qualsiasi ora.
 
L’avvio delle attività tecniche, supportato dalla predisposizione di servizi di osservazione eseguiti di giorno e di notte, faceva affiorare l’esistenza di un gruppo di narcotrafficanti di stupefacenti ben coeso che ruotava attorno a quel bar dove, senza soluzione di continuità, venivano concretizzate un’infinità di cessioni di sostanze come cocaina a cura del gestore del bar e di altri due complici.
 
L’inchiesta non si fermava alla mera individuazione dei singoli attori dell’attività di spaccio ma andava a scandagliare i rapporti dei tre, riuscendo così a tratteggiare la mappatura di un sodalizio criminale di conformazione piramidale caratterizzato dal vincolo associativo dedito allo spaccio di sostanza stupefacente.
 
Oltre alle cessioni di narcotico fornivano altre prestazioni illecite attraverso tutta una serie di condotte quali servizi di vigilanza/vedetta ai monitor delle telecamere di sicurezza del bar Anny nel corso del “taglio” della cocaina e del successivo confezionamento delle dosi.
Altri membri hanno ricoperto il ruolo di «galoppino» ottemperando alle direttive di consegna emanate dai vertici dell’associazione a favore di numerosi clienti.
 
Atri ancora, grazie alle specifiche competenze, si dedicavano alla lavorazione del narcotico, mescolando la cocaina, sempre contraddistinta da un grado di alta purezza, con sostanza da taglio quale caffeina, mannitolo e aspirine garantendo importanti ricavi agli elementi di vertice.
In tale direzione si sono distinti due che hanno ben dimostrato le loro attitudini in qualità di esperti lavoratori del narcotico.
 
Figura particolarmente funzionale alla struttura è risultata essere un giovane cembrano che, oltre a sovraintendere alle operazioni di taglio, si è occupato del procacciamento della sostanza da taglio reperita all’estero attraverso spedizioni via posta, oppure acquistandola nelle farmacie della zona.
Un altro, oltre ad aver ridistribuito il narcotico ricevuto dal complice, nei periodi di sopravvenuta indisponibilità di stupefacente palesata dal gruppo apicale, ha provveduto a rifornire quest’ultimo attingendo da autonomi canali di approvvigionamento.
 
Due di loro invece si sono dedicati alla distribuzione del narcotico negli ambienti prettamente giovanili eseguendo numerose consegne all’interno di noti locali molto frequentati della Valle di Fiemme principalmente a Cavalese.
Analogamente, un altro ancora si è dedicato a rifornire suoi fidati clienti nella zona di Tesero, distribuendo la cocaina.
 
Altro elemento organico alla struttura è risultato essere un marocchino che ha assolto i compiti di intermediario mettendo in contatto i due al vertice con dei grossisti stanziali a Trento, permettendo loro di rifornirsi in almeno in 4 occasioni di partite di cocaina di alta purezza quantificabili in almeno 50 grammi per volta, poi trasportarti sulla tratta Trento-Castello di Fiemme-Bar Anny, una delle quali sequestrata la sera del 31.8.2018 a seguito di un movimentato episodio.
 
Il gruppo Fiemme è risultato direttamente correlato ad una compagine di narcotrafficanti stanziale a Milano di «livello superiore» capeggiata da un albanese narcotrafficante residente in Val di Fiemme che gli ha permesso in tempi non sospetti di allacciare rapporti di natura illecita con un connazionale e dare vita a continui rifornimenti di importanti quantitativi di cocaina sull’asse Rozzano - Castello di Fiemme poi gestiti dal segmento Fiemmese.
 
L’insieme delle attività investigative ha consentito di documentare circa un migliaio si episodi di spaccio concretizzati nelle Valli di Fiemme Fassa e Cembra ad opera degli indagati ed individuare almeno un centinaio di acquirenti la cui posizione è al vaglio di quest’ufficio.
Dei 18 soggetti colpiti dalle misure restrittive, 16 sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanza stupefacente.
 
Il Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Trento dr. Marco La Ganga, sulla scorta dei riscontri di natura probatoria raccolti nel corso delle indagini, ha inoltre disposto il sequestro preventivo del bar Anny di Castello di Fiemme, ritenuto dagli inquirenti vera e propria base logistica della consorteria di trafficanti dove i sodali con soluzione di continuità hanno stoccato, lavorato, confezionato e smerciato ingenti quantitativi di cocaina in un periodo compreso dall’ottobre 2017 all’ottobre 2018
 
Nel corso delle investigazioni sono stati sequestrati complessivamente circa 310 grammi di cocaina, 100 grammi di marijuana 200 grammi di hashish, e strumentazione propedeutica al taglio della cocaina.
L’esecuzione delle misure restrittive delle quali 15 in carcere e 3 agli a arresti domiciliari ha visto l’impiego di 100 Carabinieri del Comando Compagnia Carabinieri di Cavalese, del Comando Provinciale di Trento e delle unità di Pronto intervento del Comando Provinciale di Trento, supportati da due unità cinofile Antidroga del Nucleo Cinofili Carabinieri di Laives, due unità cinofile antidroga del Comando Provinciale della GdF di Trento, dal Nucleo elicotteri Carabinieri di Bolzano nonché da personale del R.O.S per specifiche attività tecniche.
 
Le misure cautelari in argomento sono state emesse dal G.I.P. del Tribunale di Trento dr. Marco La Ganga su richiesta del P.M. titolare dell’indagine dr. Davide Ognibene concordando pienamente con le risultanze investigative acquisite dai militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Cavalese.
 
Gli arrestati su disposizione dell’A.G. sono stati associati in vari carceri del Nord Italia in attesa dell’interrogatorio di garanzia.   

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