Home | Interno | Cronaca | Sempre più frequenti le truffe informatiche a grandi aziende

Sempre più frequenti le truffe informatiche a grandi aziende

Il servizio per la cooperazione internazionale di Polizia negli ultimi mesi ha consentito il recupero di quasi 16 milioni di euro

Era un attacco del tipo «man in the middle» ovvero uno di quegli attacchi informatici in cui qualcuno, segretamente, altera la comunicazione tra due parti che credono di comunicare direttamente tra di loro, quello sventato dal servizio per la cooperazione internazionale di polizia (S.C.I.P.) a Pechino.
Vittima, questa volta, una importante azienda italiana che aveva, in corso, un ordinativo con un fornitore cinese con il quale intratteneva rapporti commerciali da oltre dieci anni.
In particolare, alcuni giorni prima della conclusione dell’affare, la società riceveva una mail, dall’usuale indirizzo del fornitore, con la quale veniva comunicato che, il versamento a saldo doveva essere fatto su un conto corrente (allocato a Pechino) diverso da quello utilizzato fino a quel momento; la richiesta non veniva considerata anomala e la transazione veniva portata a termine.
Solo più tardi si appurava che il fornitore non aveva mai chiesto di spostare i pagamenti sul nuovo conto corrente.
 
Gli accertamenti consentivano di accertare la truffa e di giungere al recupero della somma, 609.348.00 RMB pari a circa 79.000,00 Euro.
Già in passato, l’ attenta attività di polizia dello S.C.I.P. in collaborazione con le autorità locali aveva portato alla soluzione di casi analoghi.
Nel novembre dello scorso anno, il tempestivo intervento dell’Interpol consentiva il recupero di quasi 8 milioni di euro distratti verso conti correnti allocati ad Hong Kong e nel Fujian (Cina continentale).
Nel gennaio scorso, anche la «Marcegaglia Uk» era stata vittima di una truffa, in questo caso quella conosciuta come CEO Fraud, che viene posta in essere sempre attraverso finte mail in cui il Ceo della stessa azienda richiede il trasferimento di grandi somme di danaro.
In questo caso, il falso Ceo, con richieste opportunamente confezionate, induceva un funzionario della società, al trasferimento di circa un  milione e mezzo fra euro e sterline verso un conto ad Hong Kong.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande