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«Fast and Furious»: 3 arresti fatti dai Carabinieri di Cavalese

Interrompono così il raid di furti in danno di esercizi pubblici in provincia id Trento

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Cavalese nella mattinata del 28 agosto 2019 hanno dato esecuzione nella Provincia di Trento e Catania a 3 misure cautelari in carcere ed una perquisizione, nei confronti dei componenti di un gruppo criminale dedito alla commissione di furti in danno di esercizi Pubblici.
 
Nel novembre 2018 la tranquilla Val di Cembra veniva interessata da un’ondata di furti a danno di Pubblici esercizi che aveva destato un forte allarme sociale tra la popolazione locale.
Sin da subito gli investigatori del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Cavalese, supportati sul posto dalla Stazione di Cembra Lisignago, si mettevano in moto dando inizio ad una serrata azione investigativa incentrata sul raffronto degli elementi raccolti nel corso dei sopraluoghi con un proficuo scambio informativo con altri Reparti investigativi Provinciali sia dell’Arma che della Polizia di Stato.
 
Nel dettaglio, le incursioni registrate in Val di Cembra, che si erano consumate in un ristretto arco temporale compreso tra il novembre e dicembre 2018, svelavano un comune modus operandi, tanto che spingeva gli investigatori Fiemmesi a considerare una pluralità di fatti registrati sull’intero territorio Provinciale.
 
Elemento che ha attirato subito le attenzioni, è stata la presenza sul territorio di una Renault Clio riconducibile a un uomo di origini Siciliane in piena contiguità temporale rispetto ai furti esaminati e il fatto che il proprietario fosse stanziale nel Roveretano, pertanto figura esogena a quel territorio, peraltro con importanti trascorsi penali in materia di reati contro il patrimonio.
Tali evidenze davano il via a tutta una serie di verifiche incrociate che consentivano di acclarare come l’uomo facesse parte di un sodalizio criminale dedito alla commissione di furti composto da altri due di origini Sicule.
 
In quel momento delle indagini, più precisamente nella serata dello scorso 30 novembre, il gruppo faceva nuovamente irruzione nel centro di Cembra, ma un Carabiniere della locale Stazione libero dal servizio, riconosceva nelle vie del paese la targa della Renault Clio, nonché il volto di uno di loro che ben conosceva, attivando urgentemente i colleghi che individuato il mezzo, si mettevano sulle sue tracce.
Ne scaturiva un inseguimento degno dei migliori film d’azione con la predisposizione di un posto di blocco che i malviventi però riuscivano a forzare mettendo a serio rischio l’incolumità degli operatori di Polizia, pedoni ed utenti della strada che si sono visti sfrecciare in centro abitato l’auto ad altissima velocità
 
Nonostante la fuga, l’episodio rafforzava il quadro probatorio in fase di costruzione dando spunto ad ulteriori verifiche ad hoc.
I successivi passi sviluppati attraverso una delicata attività tecnica e di analisi dati, consentivano di certificare con estrema chiarezza le responsabilità al gruppo per ben 6 furti ai danni di altrettanti esercizi e Pubblici ed uffici.
A tal merito preziose sono state le telecamere di sicurezza installe nel centro abitato di Lisignago Cembra che hanno ripreso il gruppo giungere in paese ed il dettaglio dell’abbigliamento di uno di essi, che trovava corrispondenza con una fotografia scattata dal Commissariato di P.S. di Rovereto in occasione di una precedente incursione, aderenza che consentiva agli investigatori Fiemmesi di incassare un importante tassello indiziario.
 
In questo contesto, importante è stato anche l’apporto fornito dalla Squadra Mobile della Questura di Trento che, sotto il coordinamento del dr. Davide Ognibene Magistrato titolare del fascicolo, trasmetteva i positivi esiti di due sopralluoghi di furto perpetrati nella città di Trento, nel corso dei quali gli specialisti della scientifica avevano isolato e rilevato le impronte papillari dei sospetti.
Nel corso delle investigazioni si è potuto apprezzare come gli indagati nel corso delle comunicazioni si vantavano di essere fuggiti dai Carabinieri raggiungendo la velocità di 200 km/h con una Renault Clio, registrando addirittura una video.
Significative le parole carpite in tal senso «…in una strada ha preso i 200 chilometri all’ora… nemmeno fast and furious…».
 
Il preciso quadro probatorio raccolto dagli investigatori del Nucleo Operativo di Cavalese sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore Davide Ognibene, metteva in condizione il G.I.P. del Tribunale di Trento di emettere 3 misure cautelari in carcere nei confronti di tre siciliani e una perquisizione domiciliare in pregiudizio di un fiancheggiatore del gruppo, tutte eseguite nella mattinata del 27 agosto nella Provincia Trentina e nella Provincia Catanese.

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