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La Guardia di Finanza di Trento arresta un italo-tunisino

Viveva da gran signore senza alcuna attività apparente: gli sono stati trovati sette etti di hashish, 15.000 euro in contanti e due lingotti d’oro

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Nella giornata di venerdì scorso, i finanzieri della Compagnia di Trento hanno portato a termine un’altra operazione a contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione è frutto di un’attività eseguita al termine di una serie di accertamenti mirati compiuti per svariati giorni, supportati da alcune informazioni raccolte tra gli abitanti del quartiere di Roncafort.
A cadere nella rete dei militari è stato un cittadino italiano di origini tunisine di 27 anni, senza attività lavorativa, ma ciò nonostante con un tenore di vita particolarmente elevato: fin dai primi tempi dell’indagine, infatti, risultava essere abituale frequentatore dei ristoranti più lussuosi della città, con un debole per le auto di grossa cilindrata e gli abiti delle migliori griffe. Era, inoltre, residente in una villa su tre piani nell’altopiano della Vigolana.
Un classico. E magari si domanda dove ha commesso un errore.
 
Nel corso di un pedinamento, i finanzieri notavano che il soggetto effettuava con l’autovettura degli itinerari particolarmente complicati, senza seguire la via più breve, al fine, probabilmente, di confondere eventuali inseguitori.
I sospetti sono cresciuti quando il sospettato, dopo aver posteggiato, eseguiva delle operazioni all’interno dell’automobile.
I militari decisero allora di controllare l’uomo, intimando l’alt alla Mercedes che guidava.
L’uomo, improvvisamente, innestava la retromarcia cercando di sottrarsi al controllo, speronando con tale manovra l’auto civetta dei finanzieri che gli sbarrava la strada: a tal punto, cercava la fuga a piedi ma veniva prontamente raggiunto e fermato dai finanzieri.
 
Dopo averlo bloccato, i finanzieri procedevano all’ispezione dell’autovettura sulla quale viaggiava, rinvenendo circa 7 etti di hashish occultati nel sedile anteriore.
I primi esami della sostanza permettevano di appurare che la qualità della roba era particolarmente elevata e di difficile reperimento sulla piazza trentina, tanto da consentire la possibilità di fornire sul mercato illegale degli stupefacenti oltre 700 dosi per un valore di oltre 20mila euro.
L’attività veniva quindi immediatamente estesa anche all’abitazione dove viveva l’uomo, con una perquisizione eseguita anche con il supporto delle unità cinofile.
Le operazioni hanno consentito di rinvenire, occultati all’interno di arredi situati nella cucina e nel salone, ben 15.000 euro in contanti, 2 lingotti d’oro per un valore di circa 10.000 euro, svariati apparati cellulari e altri elementi a conforto dell’ipotizzata attività di spaccio.
 
Attività particolarmente redditizia, se si considera che, oltre al tenore di vita sopra descritto, all’interno della villa aveva tanto di vasca con idromassaggio, una sala adibita a palestra ed un altro locale adibito a sala-cinema.
Un particolare che ha incuriosito i finanzieri è stata una gigantografia di Al Pacino nell’interpretazione del film Il padrino che adornava una parete del soggiorno.
E non solo, all’interno di un cassetto erano raccolti tutti gli articoli di giornale che narravano gli episodi di cronaca che avevano visto protagonista l’odierno arrestato: dai primi danneggiamenti nei confronti di autovetture, per i quali era stato accusato all’età di 19 anni, fino all’efferata aggressione nei confronti di un finanziere, percosso all’esterno di un noto locale per aver difeso la propria compagna dalle pesanti attenzioni di due soggetti, tra i quali l’arrestato.
 
A seguito del pestaggio, il finanziere era stato portato al pronto soccorso del Santa Chiara in condizioni gravissime, rimanendo in coma per parecchi giorni per poi, fortunatamente, ritornare alla vita normale, sebbene con una invalidità del 15 per cento, dopo molti giorni di prognosi riservata e di lotta fra la vita e la morte.
Il caso occupò intere pagine dei giornali della provincia per molte settimane vista la violenza e l’efferatezza inaudita dell’aggressione avvenuta per futili motivi.
Al termine delle operazioni di polizia giudiziaria, valutato il contesto complessivo, l’italo-tunisino veniva tratto in arresto e ristretto presso la Casa Circondariale di Gardolo.

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