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Due lestofanti truffavano un'anziana affetta di Alzheimer

I Carabinieri di Borgo Valsugana li hanno arrestati grazie alle telecamere di sorveglianza installate dal figlio della vittima insospettito degli ammanchi

La Procura della Repubblica di Trento ha autorizzato i giornali di pubblicare le foto dei due presunti colpevoli per incoraggiare le eventuali vittime di analoghe truffe a riconoscerne gli autori.
Noi preferiamo non pubblicarle, ma allo stesso tempo ci spiace che gli arrestati siano ristretti ai domiciliari.

In un piccolo centro della Bassa Valsugana, con collaudata maestria e buone maniere, due finti venditori ambulanti erano riusciti a carpire la fiducia di una signora di 78 anni, affetta da sindrome di Alzheimer e in seguito a truffarla ripetutamente.
Un napoletano di 75 anni e un veneto di 67, residenti nel vicentino, all’inizio della scorsa primavera avevano suonato il campanello dell’appartamento di una povera donna, che vive da sola, per proporgli l’acquisto di corredi di lenzuola e federe coordinate.
Dopo un primo affare (si fa per dire) andato a buon fine, i due mascalzoni avevano continuato a presentarsi a casa sua con assiduità, insistenza e modi garbati, sfruttando anche la propria età, per cui erano riusciti prima ad acquisire una certa confidenza con la vittima e poi a renderla via via succube, sino ad indurla a comprare inutilmente numerosi corredi.
 
Quando l’anziana non disponeva di contanti in casa, riuscivano a convincerla a prelevare subito altro denaro, accompagnandola presso un vicino sportello bancomat.
Inoltre, non contenti, al momento del pagamento i due delinquenti si facevano consegnare dalla vittima più soldi di quanto pattuito, scambiando repentinamente le banconote da 50 euro con altre da 10.
E quando l’anziana - ormai confusa - si spostava in un’altra stanza per prendere altro denaro, frugavano nella sua borsetta.
 
A scoprire le ripetute truffe è stato il figlio 50enne della donna, insospettito dalla carenza di liquidi della mamma e dal saldo del conto corrente bancario, vistosamente assottigliato.
Benché la donna negasse qualsiasi spesa, forse per timore di apparire meno autosufficiente, la scorsa estate l’uomo ha deciso di acquistare online alcune telecamere di buona qualità e di installarle nell’appartamento della donna, a sua insaputa.
In tal modo è riuscito a filmare i due truffatori in azione, registrando anche i dialoghi con la madre e compreso quanto stava accadendo si è rivolto ai Carabinieri della locale Stazione.
 
I militari si sono attivati immediatamente e, dopo avere fatto visionare i filmati alla signora, l’hanno aiutata a comprendere di essere stata a lungo vittima di un comportamento truffaldino, estremamente raffinato nel metodo e cadenzato nei tempi, per indurla in errore e l’hanno convinta a presentare denuncia.
Dopo alcuni appostamenti, i Carabinieri sono riusciti a bloccare uno dei due malfattori, che a bordo del suo SUV si stava accingendo a mettere a segno l’ennesima truffa.
Quindi, a seguito di ulteriori indagini, è stato identificato anche il complice.
 
I Carabinieri della Stazione hanno quindi fornito elementi alla Procura della Repubblica di Trento che ha richiesto al Tribunale di emettere un’ordinanza di custodia cautelare a carico dei due, che sono stati arrestati e ristretti agli arresti domiciliari dai Carabinieri della Bassa Valsugana, coadiuvati dai militari della Compagnia di Borgo Valsugana e della Stazione di Romano d’Ezzelino.
 
I Carabinieri su tutto il Trentino continuano a porre in primo piano il contrasto alle truffe in danno agli anziani, sia mediante servizi dedicati, sia attraverso ricorrenti incontri con le comunità, nel corso dei quali vengono fornite indicazioni e distribuita l’apposita brochure informativa in materia, redatta dal Comando Provinciale, ripetendo l’estrema importanza di non mai consegnare denaro, monili o beni a sconosciuti, per qualsiasi necessità dichiarino si prospetti.
 
Per il successo di questa attività sono fondamentali le segnalazioni e le denunce dei cittadini e l’attenzione dei parenti più prossimi, che se comunicano prontamente i fatti ai Carabinieri possono risolvere la situazione, consentendo di assicurare alla giustizia i responsabili ed evitare che la truffa sia portata a compimento.

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