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Traffico di nidiacei, un grande passo avanti verso la civiltà

Aggiornamento della notizia con i complimenti del presidente Fugatti per l’importante operazione condotta e conclusa con il coordinamento operativo dei forestali

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Avevamo dato la notizia in tarda mattinata, ora pubblichiamo i dettagli dell’operazione, perché secondo noi segna un grande passo avanti verso la civiltà.
18 persone arrestate, di cui 7 in carcere e tra queste anche un trentino, 46 perquisizioni in sette regioni italiane, più di 50 indagati, con capi di imputazione che comprendono ricettazione, furto venatorio e riciclaggio, il sequestro di circa 1.500 nidiacei nelle provincie di Trento, Vicenza, Brescia, Firenze e Venezia, assieme anche ad armi e materiale per il traffico: sono i numeri dell’operazione «Pullus Freedom», contro il traffico di uccelli da richiamo, risultato di una lunga attività di indagine condotta dal personale del corpo forestale della Provincia autonoma di Trento su delega della Procura della Repubblica di Trento.
L’attività investigativa, che si è estesa in diverse regioni, si è tradotta in una complessa ed articolata operazione di polizia coordinata nei giorni scorsi sempre dal personale del Corpo Forestale provinciale e che ha visto la collaborazione dei Carabinieri, del Corpo Forestale della regione Friuli Venezia Giulia e della Polizia di Stato.
 
L’indagine è la prosecuzione di quella che a gennaio di quest’anno aveva portato all’arresto di altre 7 persone.
Oggi il Procuratore capo di Trento Sandro Raimondi l’ha presentata in una conferenza stampa.
«Grazie al lavoro di indagine che è stato fatto – ha sottolineato il Procuratore della Repubblica, – si sono potuti riassumere nei capi di imputazione tutti gli episodi in contestazione, in modo meticoloso.»
Questo il commento del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti e dell'assessore alle foreste Giulia Zanotelli.
«Nell’apprendere di questa operazione, desideriamo complimentarci con chi l’ha portata a compimento ed in particolare con il Corpo Forestale trentino che si è confrontato con un’attività complessa e articolata che ha messo in gioco anche la capacità di collaborare a più livelli.»
 

 
«Una operazione interregionale – ha specificato Masè, comandante del Corpo Forestale del Trentino – ma con una valenza internazionale, probabilmente la più vasta condotta a livello nazionale contro il traffico illecito di avifauna in Italia.
«Esprimo quindi un apprezzamento al reparto operativo del Corpo che ha curato le varie fasi dell’indagine.»
«Per la nostra organizzazione – ha aggiunto il dirigente del Servizio Foreste e Fauna Giovanni Giovannini – una prova impegnativa, che ci ha portati anche fuori dai confini del Trentino.
«Siamo veramente soddisfatti e orgogliosi di come, in collaborazione con Carabinieri, Polizia e colleghi di altri territori, l'abbiamo portata a termine.»
 
Sono sostanzialmente due le aree e le organizzazioni su cui si è indagato: un sodalizio trentino, indirizzato alla raccolta diretta di nidiacei nell’area del Burgraviato (Val Venosta, Val dell’Adige e Merano), con ricettazione della refurtiva presso un grosso allevatore bresciano; una seconda organizzazione, capeggiata da trevigiani e friulani, particolarmente attiva nell’importazione di uccelli nidiacei catturati da altre organizzazioni estere e rivolta allo smistamento degli uccelli nel nord e centro Italia.
Il numero di uccelli trafficati si stima in circa 20.000, con un danno al patrimonio indisponibile dello Stato stimabile in centinaia di migliaia di euro.
«I nidiacei – ha spiegato Giovannini – acquistavano valore ad ogni passaggio, dai 30 euro iniziali fino a 150 - 300 euro per gli esemplari adulti.»
Ma il loro valore non economico, aggiungiamo noi, è inestimabile.
 

 
Ad esito delle indagini, le operazioni di arresto e perquisizione sono state svolte il 18 dicembre scorso da parte del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento in stretto raccordo con sette reparti dei Carabinieri Forestali (Il Gruppo Carabinieri Forestale di Treviso con attività delegata su tutto il Veneto; Il S.O.A.R.D.A. per la regione Lombardia; il Nucleo CITES nelle Marche; Il NIPAAF di Pistoia sulle Provincie di Massa, Pistoia, Arezzo e Pisa; i Gruppi Provinciali Carabinieri Forestali di Brescia, Bergamo e Napoli per le restanti province), con la collaborazione del Corpo forestale Regionale Friuli Venezia Giulia per le province di Pordenone e Udine e della Polizia autostradale. In tutto sono intervenuti oltre 250 appartenenti alle forze dell’ordine.

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