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Trento, chiuso per venti giorni un minimarket in via Petrarca

L'esercizio commerciale è gestito da un pakistano residente in città, che si è coperto di irregolarità e violazioni di varia natura

Chiusa per venti giorni un'attività commerciale di vendita al dettaglio di prodotti alimentari in via Petrarca (minimarket) gestita da un cittadino Pakistano residente in città.
Il provvedimento è stato notificato la scorsa settimana al gestore dell'esercizio con l'ordine, ai sensi della legge provinciale 17/2020, di sospendere l'attività per 20 giorni.
In questi giorni personale della Polizia Locale tiene monitorato l'esercizio in questione per controllare che venga rispettato l'ordine di chiusura.
 
L'atto è stato adottato dopo una serie di violazioni accertate a carico del gestore che con comportamento recidivo dal 2018 a oggi ometteva di esporre gli orari di vendita, di esposizione dei prezzi delle merci e del giorno di chiusura.
In ben sette occasioni - a seguito di controlli effettuati da personale della Polizia locale del Nucleo commercio e Pubblici esercizi e del Nucleo civico anche congiuntamente con la Polizia di Stato e i N.A.S. dei Carabinieri - è stato accertato che non rispettava le citate norme sul commercio.
 
In un sopralluogo gli è stata contestata anche la mancata protezione della frutta esposta all'esterno dell'esercizio con le adeguate protezioni e non a un'altezza corretta dal piano stradale.
Ma la violazione più grave in assoluto che ha fatto scattare l'ipotesi della chiusura è stata quella accertata lo scorso 12 maggio quando veniva accertato che nel negozio deteneva a scopo di vendita esposte negli scaffali, prodotti tipo creme per uso topico (circa 30 scatole) con scritte in lingua inglese che da successivi accertamenti risultavano sostanze contenenti principi attivi farmaceutici non detenibili e comunque scadute, mettendo a rischio così la salute pubblica.
 
L'esperto, consultato per un parere sui prodotti sequestrati, riferiva che tali sostanze potevano essere utilizzate solo con prescrizione medica.
Del fatto veniva informata l'autorità Giudiziaria per il reato previsto dall'art. 147 c. 2 del D.lvo 219/2006.
La richiesta di emissione dell'ordinanza a carico del gestore veniva inoltrata al servizio comunale competente dal responsabile del reparto Polizia amministrativa della Polizia locale, il quale tenuto conto del comportamento recidivo del soggetto e preso atto che i numerosi verbali di violazione amministrativa non erano mai stati pagati, proponeva l'emissione di un'ordinanza di chiusura temporanea.

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