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Crisi di governo, fase due: siamo all’Armata Brancaleone

Formata una terza coalizione che ha portato a una maggioranza relativa risicata: 156 sì contro 140 contrari e 16 astenuti

Quello che abbiamo visto in questi giorni ricorda tristemente il film l’Armata Brancaleone, quando uno spiantato rampollo di una nobile famiglia decaduta, Brancaleone da Norcia, dotato però di una non comune eloquenza, pur di seguire i suoi cavallereschi princìpi, si raccorda con un manipolo di miserabili.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è dato da fare per ottenere l’appoggio da qualsiasi parte potesse venire e abbiamo assistito addirittura al rientro di ex grillini espulsi dal partito. Molti fuorusciti non hanno avuto imbarazzo a legarsi nuovamente con Conte.
E due aiuti sono giunti inaspettatamente da Forza Italia.

Insomma, lo spauracchio di andare a casa prematuramente e non essere più eletti ha fatto fare cose che fino a qualche mese fa avremmo ritenuto fantapolitiche.
Fatto sta che Conte, dopo la prima coalizione 5 Stelle-Lega e dopo la seconda 5 Stelle-PD-Leu-Iv, ha ottenuto una terza maggioranza. Quest’ultima ci è difficile descriverla o darle un nome. Il termine «responsabili» è decisamente sopravvalutato rispetto a quello che sono in realtà.
Inutile domandarci come ci si possa alleare indifferentemente con forze politiche così antitetiche.
I 5 Stelle, in particolare, sono riusciti a cambiare idee più volte. E il PD che ha perso gran parte della sua credibilità.
 
Quello he accadrà adesso è difficile da prevedere. Con una maggioranza così risicata, basta un piccolo errore di calcolo che non verrà approvato più neanche un decreto o una legge.
Renzi, che ha dato la propria astensione alla fiducia, si è dichiarato libero di votare a favore o contro qualsiasi iniziativa a seconda di come la valuti.
Anche i tre senatori a vita, che sono venuti a Roma apposta per votare la fiducia a Conte, con ogni probabilità non ci saranno nelle prossime occasioni.
Comunque sia, adesso Conte andrà a parlare con Mattarella.
 
E Mattarella stavolta si troverà in difficoltà, perché da una parte vorrà salvare la legislatura a tutti costi e dall’altra pretenderà una maggioranza solida per governare il Paese in questo momento dove ognuno è chiamato a dare il meglio.
Cosa deciderà lo sapremo nei prossimi giorni.
Quello che ci preoccupa di più, tuttavia, è che in tutti i casi si perderà tempo, quando invece si è già in gran ritardo su tutti i fronti. Le scuole sono nel caos, i vaccini non arrivano, gli ospedali sono al collasso, l’economia sta per crollare.

GdM

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