«Sappiamo quale sia l'impegno del Popolo della Libertà che nell'incontro di ieri è stato ribadito a me nel modo più categorico dal Presidente Berlusconi»
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo aver conferito l’incarico di formare un nuovo governo all'on. Enrico Letta, ha rilasciato ai giornalisti una dichiarazione volta a richiamare le forze politiche a non venir meno alle promesse fatte nel corso dei colloqui.
Come si ricorderà, Berlusconi aveva offerto il proprio pieno appoggio. Maroni aveva precisato solo che non voleva Giuliano Amato alla Presidenza del Consiglio. Una maggioranza larga, dunque.
Ma poco dopo la nomina di Letta, Alfano aveva subito precisato: «Purché non si tratti di un governicchio».
Non sarà certamente un governicchio, a meno che non lo voglia così proprio il PDL. Questo è il nostro parere, condiviso peraltro da altri osservatori [vedi commento di Dellai - NdR].
Già che c’era, Napolitano ha invitato anche la stampa ad orientarsi «verso la distensione piuttosto che il rinfocolare vecchie tensioni».
Nel riquadro, l’intervento di Giorgio Napolitano.
Mi limiterò a esprimere solo brevi parole di soddisfazione e di serenità : di soddisfazione perché si è aperta la strada alla formazione del governo di cui ha urgente bisogno il paese, di un governo già troppo lungamente atteso, e si è aperta la sola prospettiva possibile, quella cioè di una larga convergenza tra le forze politiche che possono assicurare al governo la maggioranza in entrambe le camere. La scelta che mi toccava fare l'ho compiuta tenendo conto delle consultazioni di ieri con tutti i gruppi, con tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento. Nel corso delle consultazioni, in modo particolare da parte delle forze politiche già predisposte a collaborare alla formazione del nuovo governo, non sono state poste pregiudiziali circa il nome della persona a cui dare l'incarico : è stata data a me la più assoluta libertà e autonomia - come è d'altronde nella nostra prassi costituzionale per l'affidamento dell'incarico - e sono stati anche espressi apertamente apprezzamenti per la persona dell'onorevole Enrico Letta. E la mia scelta è caduta su di lui tenendo conto del fatto che, pur appartenendo egli a una generazione giovane (anzi, secondo i precedenti e gli standard italiani, molto giovane), ha già accumulato importanti esperienze nell'attività parlamentare a contatto con le nuove leve delle ultime legislature, nell'attività di governo, nel campo culturale : voglio ricordare l'Associazione di cultura politica molto significativa, Arel, che l'onorevole Letta ha seguito e ha guidato in questi anni e che fu fondata dal nostro grande amico scomparso Nino Andreatta. E infine egli è stato molto presente anche in numerosi fori europei e internazionali. Credo che queste siano caratteristiche eccellenti per l'assunzione di un compito così delicato come quello di formare, e domani di guidare, un governo per il nostro paese in una situazione complessa difficile, sulle cui connotazioni non starò a tornare perché ne ho già parlato ampiamente. Ho piena fiducia nel tentativo, nello sforzo a cui si accinge l'onorevole Letta e confido nel successo che è indispensabile perché la prospettiva che si è aperta non ha alternative. Credo che questo sia risultato, come mio convincimento, molto chiaramente dal messaggio che ho rivolto al Parlamento in seduta comune con i delegati delle Regioni lunedì scorso. Desidero anche aggiungere che è essenziale si affermi in questa fase, nella quale ci sono ancora ricadute polemiche di stagioni immediatamente precedenti, un clima di massimo rispetto reciproco tra le forze politiche. Soprattutto tra le forze politiche impegnate a collaborare per la formazione di questo governo, riconoscendo il ruolo che ciascuna di esse deve avere in un governo di così larga convergenza. È stato molto importante che ieri la direzione del Partito Democratico abbia assunto la decisione che l'onorevole Letta poco fa ha ricordato. Sappiamo anche quale sia l'impegno del partito del Popolo della Libertà che nell'incontro di ieri è stato ribadito a me nel modo più categorico dal Presidente Berlusconi. Confido che tutti cooperino - e quando dico tutti mi riferisco anche, in particolare, ai mezzi di informazione - a favorire il massimo di distensione piuttosto che il rinfocolare vecchie tensioni. Penso che questo potrebbe davvero fare bene al paese e ve ne ringrazio fin d'ora.
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