Il TAR riammette l’UDC alle elezioni provinciali del 26 ottobre
«Fanno fede data e ora della presentazione della lista. Eventuali imprecisioni possono essere corrette in un secondo momento»
«L'UDC è stata riammessa!»
La sineddoche è una figura retorica comunemente usata dalla gente
per dire il tutto con poco. Quella usata dai maggiorenti dell'UDC
per informare la stampa è stata particolarmente breve e concisa
perché supportata da una grande enfasi emotiva. Stava a significare
che il Tar aveva accolto il ricorso presentato dal Partito di
Casini per chiedere l'annullamento del provvedimento col quale la
Commissione Elettorale della Provincia autonoma di Trento aveva
invalidato la lista dell'UDC. Ma stava a significate un migliaio di
altre cose, tra le quali la fine di un'angoscia per qualcosa di
assurdo che proprio nulla aveva a che fare con la democrazia, con
la Pubblica amministrazione e con il buonsenso.
L'altra volta, quando erano i giornalisti a telefonare per sapere
se era vera la notizia che l'UDC era stata estromessa, la
sineddoche veniva pronunciata prima che fosse posta la domanda: «È
tutto vero…»
Stamattina il presidente del TAR Francesco Mariuzzo ha
pronunciato un decreto che accoglie, sia pur «con riserva», la
riammissione dell'UDC. Quella riserva sta
nell'ordina-mento giuridico che consente al Presidente del
Tribunale ammi-nistrativo regionale di pronun-ciare, nei casi di
effettiva urgenza, una sentenza mono-cratica dotata di provvisoria
esecutorietà, in attesa di discuterla in tempi comunque brevi in
una vera e propria udienza con tutto il collegio giudicante. La
sentenza anzi fissa già la convocazione del Tar per la data del 9
ottobre per discutere il provvedimento in Camera di consiglio.
Tale decreto sta a significare che con ogni probabilità il Tar si
esprimerà nel senso espresso dal Presidente. E, comunque sia,
questo decreto è il primo atto di buonsenso che leggiamo in questa
incredibile vicenda, perché consente all'UDC la rimessa in corsa
per tempo e alla Provincia di non dover rifare le elezioni pochi
mesi dopo il turno elettorale.
La sentenza si basa su un concetto piuttosto semplice: ora e data
che fanno testo sono quelle del deposito della lista, ed eventuali
imperfezioni possono essere sanabili anche in un momento
successivo.
Si può immaginare l'emozione con la quale è stata pronunciata la
frase liberatoria «L'UDC è stata riammessa!» e la conseguente
conferenza stampa per dare corpo a quel «poco che diceva
tutto».
Ha preso la parola Ivo Tarolli, da poco Commissario straordinario
dell'UDC, per comunicare la decisione del TAR così come l'abbiamo
descritta sopra e per confermare la linea del suo
partito.
«Questa è un'ottima occasione per spiegare le regioni della nostra
posizione nello schie-ramento di Dellai. - Ha detto Tarolli. - Noi
avremmo potuto militare con il Centrodestra, ma a patto che non
venissero messi in discussione i valori e la cultura della nostra
terra. Il PDL, purtroppo, localmente non esiste come soggetto
politico capace di esprimere i valori per cui era nato a livello
nazionale, sicché la Lega ha potuto portare avanti liberamente una
cultura che non appartiene nella maniera più assoluta a questo
territorio. Noi non abbiamo nessuna intenzione di condividere
qualcosa che non ci appartiene e anzi lo combatteremo fino in
fondo.
«A chi ci chiede perché non abbiamo militato da soli - ha aggiunto
Tarolli, - cioè senza schierarci né da una parte né dall'altra,
rispondiamo con due considerazioni di fondo.
«La prima è che noi ci riconosciamo profondamente nel pensiero del
Presidente. - Ha detto Tarolli. - Noi lo abbiamo avversato in tante
questioni, che però non riguardavano tematiche tali da mettere in
discussione l'identità e la storia della nostra gente. Per contro
non possiamo accettare le lusinghe di Bossi, che vogliono travisare
la natura stessa della nostra autonomia.
«La seconda, - ha concluso - è che la nostra presenza all'interno
della coalizione di Dellai consoliderà la portante centrista della
politica trentina, che è quella propria della nostra storia.»
Dopo Tarolli hanno preso la parola Marcello Carli e Lia Giovanazzi,
rispettivamente leader e capolista dell'UDC.
Il primo sembrava finalmente felice e rilassato come se fosse
uscito da un tunnel senza fine.
«Noi avevamo subito messo a disposizione le nostre forze affinché
vincesse la formazione politica di Lorenzo dellai. - Ha commentato
Carli. - È stata per noi una grande occasione per dimostrare quanto
siamo mossi da ideali comuni. Ora siamo di nuovo in lizza e
possiamo scendere in competizione con tutto l'apporto del nostro
partito, che in questa occasione si è dimostrato vivo e compatto
come si usa a casa nostra nei momenti di difficoltà.»
La seconda ha voluto ringraziare gli attestati di solidarietà dei
colleghi e plaudire la responsabilità del TAR.
«Quello che ho provato in questi giorni di dura lotta per la
sopravvivenza, - ha detto - ha fatto sentire quanto il nostro
partito mi sia stato vicino. E credo che potremo presentarci
all'appuntamento del 26 ottobre con tutte le carte in regola e con
possibilità di grandi risultati.»
E così, dopo la sineddoche, l'iperbole retorica. «Avremo cinque consiglieri.» - assicura Tarolli. Ricordate Cochi e Renato, maniaci di calcio? «Frrr… [un fischietto]» «Che è? - chiede Cochi - Ci hanno concesso un rigore?» «No. - risponde Renato. - Passati col rosso.» |
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