Elezioni provinciali 2008. Entro la prossima settimana la Giunta
Parte la corsa alle nomine di Giunta. - A breve la «Proclamazione», quindi la «Convalida», infine la convocazione del Consiglio
Ovviamente non era ancora certa la
vittoria di Dellai, che già gli interessati ai giochi di Giunta
avevano tirato fuori posate e tovaglioli. A parte gli aspetti più o
meno tragicomici, di cui la nostra «Talpa» ha puntualmente preso
nota e che pubblichiamo nello spazio a lei riservato, alcune cose
possono venire annotate subito.
La prima è che la legge prevede una giunta formata con un massimo
di 8 assessori più un presidente. Il Presidente è stato scelto dal
popolo ed è Lorenzo Dellai. Gli assessori li sceglie il presidente,
il quale ha dichiarato di volerli negoziare con i partiti per
ridare a questi un ruolo più istituzionale di quello cui sono stati
relegati con la fine della Prima Repubblica. Ovviamente nessuno può
sapere come andranno le cose in tal senso, però alcuni ragionamenti
possono essere fatti ad alta voce.
Il partito che più ha preso voti è stato il PD, che ha preso otto
seggi in Consiglio. Verosimilmente saranno dunque tre gli
assessorati spettanti al primo partito del Trentino.
Il secondo partito in ordine di importanza, sia assoluta che di
coalizione, è l'UPT di Dellai, che ha preso sei seggi (sette fino a
due passi dalla fine, quando poi ne ha dovuto cedere uno a Nerio
Giovanazzi). Di logica quindi saranno due gli assessori provenienti
dall'UPT.
Il terzo partito è il PATT, che ha tre consiglieri, il quale
probabilmente darà un assessore alla giunta di Dellai.
Totale fin qui, sei assessorati. Se la logica è quella di non
nominare assessori di partiti monorappresentati in consiglio (Verdi
e IDV), gli altri due potrebbero essere di estrazione non
consigliare, come per la scorsa legislatura quando vennero nominati
Salvadori e Salvaterra. A questo punto è quasi automatico che
Dellai chiamerà in giunta un esponente dell'UDC, il partito che dal
momento stesso in cui è stato estromesso dalle elezioni ha devoluto
la propria campagna elettorale a favore di Lorenzo Dellai. C'è da
dire infatti che il successo del suo partito è stato decisamente
clamoroso, se non altro perché molti dei suoi sostenitori al
momento di lasciare la Margherita non erano passati all'UPT ma al
PD. E se l'UPT ha perso poco rispetto alla Margherita di cinque
anni fa, è fuori dubbio che è merito dei cugini dell'UDC.
A questo punto, resterebbe solo da decidere a chi affidare l'ultimo
assessorato, e c'è da aspettarsi che su questa faccenda molti
saranno disposti a fare a cornate. Però non va dimenticato che ci
sono altre nomine da attribuire. Ci sono la Presidenza e la
Vicepresidenza del Consiglio, dove la prima andrà alla maggioranza
e la seconda alle opposizioni. Poi c'è la vicepresidenza in
Regione, dato che la Presidenza spetterà con ogni probabilità come
la scorsa legislatura ai due presidenti delle Province di Trento e
di Bolzano a rotazione (o «a staffetta», come dicono loro). Queste
nomine, di tutto rispetto, consentiranno ai partiti di negoziare
con maggiore elasticità gli assessorati.
I nomi
Sui nomi non facciamo anticipazioni, perché il più delle volte
significa solo bruciarli. A parte Pacher, naturalmente, sulla cui
vicepresidenza tutti sono d'accordo. Se la Cogo si troverà
sostituita da Pacher in questo, è fuori dubbio che anche lei sarà
riconfermata, se non altro perché è una delle pochissime donne
rappresentate in Consiglio. Le auguriamo di restare alla Cultura,
che sembra un assessorato tagliato apposta per lei e dove ha fatto
un ottimo lavoro.
Ci pare scontato anche il nome di Mellarini, primo in ordine di
preferenze all'interno dell'UPT.
Alla presidenza del Consiglio si fa con una certa insistenza il
nome di Panizza (PATT), nel qual caso la corsa per la sua
successione si combatterebbe tra il segretario Ugo Rossi e Caterina
Dominici. Alla vicepresidenza non starebbe male Nerio Giovanazzi
(lo era già nella precedente legislatura), che potrebbe così
portare avanti i rapporti istituzionali con i giovani, che gli
stanno tanto a cuore e che lo hanno fatto eleggere per il rotto
della cuffia.
Ma ci sono anche nuovi nomi da prevedere per il Consiglio
Provinciale, perché ogni consigliere che verrà nominato assessore
dovrà lasciare il seggio al primo dei non eletti del suo partito. I
primi tre non eletti del PD sono Michele Nardelli, Sara Ferrari e
Andrea Rudari, che così verrebbero ripescati. I primi due eletti
dell'UPT sono Giovanni Battista Lenzi e Salvatore Panetta. Il primo
dei non eletti del PATT è Michele Dallapiccola.
I tempi
Entro la fine della prossima settimana,
ma forse prima, ci sarà la «Proclamazione» dei risultati,
che potrà avvenire solo dopo che è stato controllato che i verbali
delle sezioni corrispondano a quelli annotati dai comuni. La
Proclamazione viene fatta dall'Ufficio centrale circoscrizionale
della Provincia, che è composto da tre membri esterni, scelti con
le caratteristiche di estrazione indicate dalla legge.
Quindi, il Presidente della Provincia convoca il Consiglio per la
prima seduta, che dovrà avvenire entro 20 giorni dalla
Proclamazione. Il consiglio viene presieduto in prima battuta dal
consigliere più anziano di età, il quale presterà giuramento e farà
giurare i colleghi, dopodichè il Consiglio provvederà a eleggere i
propri organi sociali (presidente, vicepresidente, ecc.).
La «Convalida» dei Consiglieri avviene subito dopo la
Proclamazione, e può essere immediata (nel caso di irregolarità) o
entro i termini voluti dalla legge (nei casi di incompatibilità,
ove l'eletto dovrà decidere per quale carica elettiva optare), o
dopo l'eventuale nomina ad assessore.
La Giunta Provinciale ha vita a sé. In linea di principio, Dellai
te può nominarla lo stesso giorno in cui viene proclamato
presidente e, dato che questo dovrebbe avvenire entro la fine della
prossima settimana, è probabile che per quella stessa data possa
già sciogliere la riserva. Non appena nominati gli assessori,
Lorenzo Dellai li «presenterà» al Consiglio Provinciale, al quale
non resterà altro che prendere atto e, se del caso,
procedere alla surroga dei consiglieri entrati nell'esecutivo.
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