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Gorgio Tonini è il candidato PD alla presidenza della Provincia

A questo punto lo scenario si sta delineando: il Centrodestra ha una sola coalizione guidata da Fugatti, il Centrosinistra ha quattro candidati alla presidenza

Il Partito Democratico del Trentino ha fatto la sua scelta: il candidato alla presidenza della Provincia autonoma di Trento è Giorgio Tonini.
Il suo nome era stato fatto qualche mese fa, ma era stato respinto dal suo partito, anche perché il quel momento c’era l’intenzione di confermare Rossi alla guida della coalizione.
Poi però c'è stata la Rivoluzione del 4 marzo il parlamentino del PD trentino - nel timore di scomparire - ha inaspettatamente sconfessato Rossi, preferendo al suo posto Paolo Ghezzi. Intervenne la segreteria nazionale del PD per impedire la rottura con PATT, nel timore concreto di perdere le elezioni, al che Ghezzi si è candidato da solo con la nuova formazione da lui denominata «Futura».
Il Partito Democratico trentino non ha mollato ma, anziché ricucire lo strappo col PATT, ha nominato oggi Tonini alla candidatura provinciale, in barba sia a Rossi che a Ghezzi.
 
Lo scenario dunque si sta delineando a tutto favore della Lega, che è riuscita a ottenere l’appoggio di sette partiti alla guida del Centrodestra Autonomista.
Al Centrosinistra vediamo invece più candidati alla presidenza. 
C’è Rossi che, confermato dal suo partito, candida per succedere a se stesso.
L’UPT non ha deciso ancora con chi si coalizzerà, precisando solo che non appoggerà Rossi.
Autonomia Dinamica candida alla presidenza Carlo Daldoss, il quale accetta l’appoggio di tutti i partiti del centro e della sinistra che vorranno sostenere la sua candidatura, a eccezione del PD e del PATT.
Anche Paolo Ghezzi candida alla presidenza da solo, dichiarandosi disponibile ad accogliere il sostegno di tutti.
Infine, la decisione di oggi, per cui il PD candida alla presidenza Giorgio Tonini.
 
Conti alla mano, dunque, vediamo il Centrodestra compatto attorno ad un’unica candidatura alla presidenza, contro un Centrosinistra che annovera (almeno) quattro candidati.
Il solo rapporto di uno a quattro depone pienamente a favore della Lega di Maurizio Fugatti, che con ogni probabilità sarà eletto governatore.
Rossi potrà contare solo sul suo elettorato, il PD si dividerà in due tronconi, l’UPT deciderà probabilmente di appoggiare Tonini, Daldoss candiderà da solo.
Questo è il risultato dello scossone del 4 marzo: il successo locale della Lega non aveva automaticamente ipotecato la presidenza di Piazza Dante, ma il Centrosinistra è riuscito a fare il gioco di Fugatti dividendosi in varie anime.
Anche l’idea del «rinnovamento», avanzata da Paolo Ghezzi, è stata buona ma intempestiva: se si voleva cambiare qualcosa, doveva partire un anno prima. O almeno il 4 marzo.
 
Ma chi è Tonini?
Giorgio Tonini è nato a Roma il 5 gennaio 1959, ma vive a Trento. Sposato, ha sette figli.
Nel 1983 si è laureato in filosofia all'Università La Sapienza di Roma.
Dal 1993 è giornalista professionista.
È stato presidente della Federazione Universitaria Cattolica Italiana dal 1979 al 1983 e membro della Presidenza e del Consiglio nazionale dell'Azione cattolica fino al 1989.
Dal 1989 al 1999 ha lavorato come giornalista alla Provincia autonoma di Trento. In particolare, ha fondato e poi diretto Didascalie, la rivista della scuola trentina.
 
Ma è la sua recente attività politica che faceva di lui il candidato ideale per il PD.
Nel 2000, con Walter Veltroni segretario, è diventato membro della segreteria nazionale dei Democratici di Sinistra e Responsabile nazionale DS del Dipartimento Scuola, Università e Ricerca.
Alle elezioni politiche del 2001 è candidato per la prima volta al Senato della Repubblica, nella regione Toscana, (Pistoia) con L'ulivo (in quota DS): ottiene il 47% circa dei consensi e viene eletto Senatore della XIV Legislatura.
 
Alle elezioni politiche del 2006 è ricandidato al Senato della Repubblica, nella regione Trentino Alto-Adige, nel collegio uninominale di Trento in quota DS, venendo sostenuto da Sudtiroler Volkspartei e dai partiti che componevano L'Unione (tra cui L'Ulivo, IdV, FdV, RNP, PRC, PdCI ed altri minori): ottiene il 48% circa dei voti (contro il 43% del candidato sfidante) e viene rieletto Senatore della XV Legislatura.
Viene rieletto senatore nella XVI e nella XVII legislatura.
 
Nell’ultima legislatura è stato eletto Presidente della Commissione Bilancio del Senato, dove si è segnalato per la sua esperienza amministrativa, capacità che sarebbe stata utile alla nuova legislatura e, per restare in tema, alla Provincia autonoma di Trento.
È vicino alla corrente dell'ex Segretario PD Walter Veltroni, molto vicino ai renziani.

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