Provinciali: il candidato del Centrosinistra sarà Giorgio Tonini
La decisione presa al termine di un lungo confronto – Ma si tratta di una scelta tardiva e non condivisa da un Centrosinistra compatto
Come era da prevedere, il candidato alla presidenza della Provincia autonoma di Trento per il Centrosinistra sarà il senatore Giorgio Tonini. Non è più senatore, ma il titolo lo si conserva anche quando si lascia il Senato.
La storia di questa scelta è stata molto laboriosa e controversa.
Il nome di Tonini era stato fatto l’indomani delle rivoluzionarie elezioni dello scorso 4 marzo, ma il partito aveva scartato l’ipotesi. La decisione era stata presa per favorire la ricandidatura di Ugo Rossi, che di logica poteva proseguire la sua esperienza nel secondo e ultimo mandato.
Poi però il PD, nel timore che altri cinque anni senza esprimere la presidenza potesse danneggiare profondamente il partito, ha deciso di sconfessare Ugo Rossi.
Una decisione piuttosto avventata, dato che un cambiamento di leadership a tre mesi dalle elezioni non poteva essere calato nella popolazione per tempo.
Quando il PD decise di non appoggiare più Rossi presidente, si era fatto avanti Paolo Ghezzi, che in quattro e quattr’otto ha messo insieme una forza non da poco intitolandola «Futura».
L’idea che animava Ghezzi era quella di un profondo rinnovamento del PD. Ma anche questa operazione, per quanto dotata di ottime intenzioni, è stata avviata troppo a ridosso delle elezioni.
Oggi, dal confronto delle due linee portanti, è uscito il nome di Tonini. Sarà il senatore a candidare alla presidenza della Provincia.
Il risultato, tuttavia, non pare alla portata di mano, tutt'altro, perché il PATT - che ovviamente non ha gradito il voltafaccia del PD - ha confermato il proprio dissenso.
«Coerenza e responsabilità alla base di ogni percorso politico, - scrive Panizza in un comunicato a smentita di alcune illazioni pubblicate da altri giornali. - Ribadisco che il PATT ha già deciso di presentarsi alle elezioni con candidato presidente il Presidente in carica Ugo Rossi e che è disponibile a dialogare con chiunque condivida il nostro progetto politico e amministrativo.
«Lo dobbiamo alla comunità trentina che non merita lo spettacolo a cui stiamo assistendo in questi giorni.»
Il Centrodestra di Fugatti dunque al momento è ampiamente avvantaggiato, soprattutto perché le forze che sostengono la Lega sono compatte e ordinate.
A Sinistra invece vediamo anche tante manfrine di personaggi che se ne sono andati e tornati con una semplicità davvero singolare. Da presuntuosi candidati alla presidenza a semplici sostenitori, da impositori di veti a sedicenti difensori della fede.
Daldoss, per non fare nomi, per trovare una giusta alleanza si è appellato all’Autonomia nella ricorrenza della Giornata del 5 settembre. Al quale ha risposto ironicamente Francesco Valduga.
In questo momento, anche se si invertissero i fattori, cioè Rossi candidato di una coalizione sostenuta delle forze di Tonini e di Ghezzi, il risultato non sarebbe sufficiente. Necessiterebbe di una campagna elettorale poderosa, che in un mese ci pare irrealizzabile.
Quindi stiamo assistendo ancora una volta alla scena dei galletti di Renzo Tramaglino che, mentre stavano per andare in padella, si beccavano tra di loro invece che coalizzarsi per scappare.
GdM
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