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Intervista a Francesca Gerosa, candidata per Fratelli d’Italia

«Diamo valore alla famiglia, al lavoro, all’imprenditoria, al welfare e alle associazioni. Per i nostri figli facciamo ripartire insieme il nostro Trentino»

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«Ho 42 anni, un marito che mi supporta e mi sopporta e due figli di 8 e 11 anni».
Dottoressa Gerosa, lei comincia così il suo pieghevole per elezioni. Quindi, una prima domanda: si riesce a fare la mamma e impegnarsi nella politica?
«Sono anche un’imprenditrice a dire la verità. Non è la prima volta che mi metto a servizio della mia comunità. Sono stata, infatti, Consigliere Comunale di opposizione a Trento dal 2009 al 2015, Vicepresidente della Commissione per le Politiche Sociali, abitative e pari opportunità, membro della Commissione istruzione, sport, università e ricerca e della Commissione elettorale…»
 
Ed è riuscita a fare tutto? Voglio dire, anche la mamma?
«Soprattutto la mamma… (risposta)
«Nel mio programma c’è un progetto specifico sulla conciliazione lavoro-famiglia. Credo che la mia esperienza possa contribuire molto a facilitare il ruolo della donna.»
 
Perché ha deciso di candidarsi nuovamente e per un incarico molto più impegnativo?
«Semplicemente per senso di responsabilità: dopo qualche anno di assenza dallo scenario politico, mi sono sentita in dovere di tornare in campo, perché amo questa terra e voglio dare ai miei figli un Trentino migliore di quello che stanno vivendo.
«La politica, insomma, preferisco farla e non subirla, portando in Consiglio Provinciale il mio bagaglio di esperienze e competenze, con la mia tenacia di sempre.»
 
Lei aveva militato nelle file del PDL. Perché oggi candida al Consiglio Provinciale per Fratelli d’Italia?
«L’Autonomia, che difenderò e sosterrò sempre, si gestisce a Trento, ma si difende a Roma. Un partito nazionale è fondamentale perché non si può amministrare bene una Provincia come la nostra all’interno del nostro orticello. Fratelli d’Italia è il partito della coerenza, che porta avanti dopo le elezioni quello che aveva promesso prima.
 
Qual è il suo programma politico?
«Ho fatto una bella campagna elettorale, senza slogan ma con tanti contenuti. La gente vuole essere ascoltata e vuole ascoltare proposte. Sono soddisfatta del percorso.
«Il mio programma è chiaro, e per ogni tema faccio alcune proposte. Parlo di .....elencare i temi del pieghevole
 
La Giunta uscente ha già avviato un progetto di semplificazione.
«Così dicono, ma resta in fatto che quando gli operatori sentono parlare di “semplificazione”, si aspettano al contrario di dover affrontare nuove gabole amministrative…»
«Un secondo punto del mio programma sta nella riduzione dell’IMIS sugli immobili strumentali delle aziende.
«Un altro sta nella sicurezza. Certamente si dovrà agire in sinergia con il Governo, ma bisogna arginare lo spaccio di droga. A Trento la notte abbiamo solo una pattuglia della Polizia di Stato. A Rovereto e a Riva del Garda la notte non ci sono affatto…
«Ma si deve lavorare anche nella prevenzione sulla domanda, si deve fare formazione ai giovani perché sappiano cosa rischiano.»
 
Allora spenda due parole sulla scuola. È d’accordo sul progetto del trilinguismo nelle scuole trentine?
«Il progetto aveva buone intenzioni ma è stato gestito veramente male. I nostri bambini non imparano come dovrebbero e gli insegnanti, che fanno quello che possono, non sono stati adeguatamente preparati.
«Ma nelle scuole va introdotta anche l’educazione civica: i ragazzi devono capire in quale società vivono senza che debbano intuirlo ascoltando i TG.
«E poi la scuola deve essere raccordata con il mondo del lavoro fin dalla scuola secondaria di 1° grado.»
 
L’Università?
«Va studiata la pianificazione e l’apertura a Trento di una Facoltà di Medicina. In Trentino abbiamo ottimi centri di ricerca ma mancano i medici.
«E chi si laurea in Medicina fuori provincia difficilmente torna a casa una volta laureato e specializzato…»
 
Altri punti?
«L’Associazionismo, che è un enorme patrimonio del nostro territorio, va regolamentato e sostenuto con opportune iniziative.
 
Se dovesse coniare uno slogan a conclusione di questa campagna elettorale che sta volgendo al termine?
«Diamo valore alla famiglia, al lavoro, all’imprenditoria, al welfare e alle associazioni. Per i nostri figli facciamo ripartire insieme il nostro Trentino.»

G. de Mozzi

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