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Domenica il ballottaggio alle comunali di Rovereto

L’ultima intervista al candidato per il Centrodestra Andrea Zambelli – Di Paolo Farinati

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Dottor Zambelli, i cittadini di Rovereto sono chiamati domenica 4 ottobre a scegliere il loro Sindaco tra lei e Francesco Valduga. Si ritiene soddisfatto del consenso raggiunto al primo turno?
«Abbastanza, girando per la città avevo percezioni diverse, moltissimi cittadini si sono lamentati, si dicevano sfiduciati e delusi da Valduga, la litania più ricorrente era: non si è visto in cinque anni

Quale sfidante si sente avvantaggiato o meno?
«Lo sfidante raramente è avvantaggiato, la gestione ordinaria del potere, consente a chi lo detiene di assecondare molte richieste con interventi a orologeria.»
 
Il ballottaggio, come lei ben sa, è storicamente e politicamente una partita a parte, un confronto del tutto nuovo. A quali argomenti si affida per poter vincere?
«La novità rappresentata da un programma fortemente improntato al sociale, al verde, all’attenzione verso le fasce più deboli.
«La non compromissione con potentati economici, conventicole, strutture di potere consolidate. Ma questo la gente comune non lo sa.
«Aggiungo che noi siamo una novità aperta alle forze verdi ed ecologiste, stanche, quanto noi, di soggiacere ad una direzione della città a tratti bonapartista e destinata a vedere Valduga migrare verso Trento fra poco più di due anni.
«Non si tratta di una diceria, lui non ha mai smentito convintamente questa voce, mormorio che di fatto corrisponde ad un accordo con il Pd provinciale.»
 
Mediamente al turno di ballottaggio partecipano meno elettori. Come valuta questo fatto?
«La presenza di meno elettori è un dato fisiologico dovuto al disamore per la politica, molte persone che hanno votato parenti e amici ora non hanno più ragione- a detta loro- di partecipare al voto. Un gran peccato.»
 
Lei e la sua coalizione avete cercato qualche apparentamento con i candidati esclusi, ovvero con Gloria Canestrini, con Marco Zenatti e con Alessandro Dalbosco?
«Nessun apparentamento, sarebbe poco dignitoso per tutti. Le storie di ogni aggregazione e partito sono sovente assai diverse e irriducibili.
«Ma esiste la possibilità di incontrarsi sulle cose da fare; la libertà di cui dispongo anche nel costituire la mia squadra di governo mi permette di allargare, sui contenuti lo spettro della coalizione oltre quanto presentato al primo turno.
«Di analoga libertà non credo disponga il mio avversario.»
 
Lei è conosciuto come persona equilibrata e riflessiva, un cattolico di centro se mi permette. Come valuta la sua attuale esperienza in una coalizione di centrodestra?
«Ottima, nessun tipo di pressione, anzi sono sorte amicizie e, a dire il vero, il ruolo svolto dal mio gruppo è stato un ruolo di guida, seppure in un confronto pacato e costruttivo.
«A Rovereto il centro destra, tutto, è rappresentato da persone educate, serie, aliene da ogni forma di estremismo. Questo i roveretani lo devono sapere.»
 
Posso chiederle un'opinione su Francesco Valduga?
«Intelligente, scaltro, abile manovriero, pacato, a volte autoritario. Ha respirato politica sin da bambino e si vede.
«Manca di passione - questo mi preoccupa - e soprattutto in caso di vittoria sarà ostaggio del partito democratico e delle sue sanguigne amazzoni
 
Rovereto cosa può aspettarsi in più da una sua elezione a Sindaco della città?
«Può aspettarsi un rinnovamento radicale del modo di fare politica. Il coinvolgimento forte della struttura comunale, spolpata dalla precedente amministrazione, non snellita come sentiamo ripetere.
«La città tornerà a vivere attraverso lo sviluppo di progetti di ampio respiro, attraverso una serie di festival, attraverso un potente impulso del credito per le piccole aziende realizzato con metodologie innovative.
«Vogliamo un centro pedonale pieno di giardini e di verde, vogliamo la terza Rsa, vogliamo dar vita ad una città che nel giro di dieci anni possa abbattere le emissioni di CO2. Il nostro è un programma articolato ad alto impatto sociale.
«Vogliamo una grande Rovereto, bella, viva e sicura.»
 
Una voce insistente dice che Francesco Valduga nel 2023 candiderà alla Presidenza della Provincia di Trento. La ritiene vera? Se sì, può essere questo un fattore negativo o positivo per lei in previsione del voto di domenica 4 ottobre?
«L’ho già detto, il patto prevede Valduga in provincia, la liquidazione dell’anomalia leghista e il ritorno su tutto il territorio del sistema progressista.
«Rovereto verrà lasciata al proprio destino dopo due anni e mezzo. Si vocifera che abbiano già deciso persino chi sarà il futuro sindaco.»
 
Ora le lascio un giusto spazio per un messaggio conclusivo, per convincere i roveretani a votare domenica Andrea Zambelli, confermando così le loro ataviche allergie al doppio mandato consecutivo a Sindaco della città di Rovereto.
«Votate il nostro programma, votate la discontinuità, votate la libertà che ci qualifica, cioè la possibilità di fare il bene della città confrontandoci con tutti.
«Non facciamo promesse, non distribuiamo incarichi preventivi, questo non fa parte del nostro metodo.»
 
Paolo Farinati – p.farinati@ladigetto.it

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