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Polo Meccatronica: con «Mi coltivo» l’estate è a chilometro zero

L’orto sociale curato dalla cooperativa Villa Mari si apre alla cittadinanza con il mercato contadino e riceve da Coldiretti il premio «Coltiviamo la solidarietà»

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Il 2021, per il progetto «Mi coltivo», è stata un’ottima annata. Nonostante qualche difficoltà dovuta alla pandemia, l’orto sociale di Polo Meccatronica, curato da sei ragazzi con disabilità intellettive e fragilità assieme ad operatori e volontari della cooperativa Villa Maria di Calliano, ha infatti implementato significativamente la superficie coltivata e le attività proposte. Ad un anno dalla sua nascita l’orto, che lavora secondo i principi della stagionalità e dell’agricoltura biologica, ha registrato quasi 13 mila innesti fatti ed è stato completato con una piccola coltivazione di mais, gestita in collaborazione con due aziende agricole del territorio, e un’altra di piante officinali.
 
Da qualche settimana gli spazi sono aperti alla cittadinanza per il «mercato», occasione per acquistare direttamente dai ragazzi che le hanno coltivate, verdure fresche, come insalata, pomodori, fagioli e zucchine. E, ciliegina sulla torta, lo scorso 30 giugno «Mi Coltivo» ha vinto il premio «Coltiviamo Solidarietà» nell’ambito del contest Oscar Green promosso da Coldiretti Giovani del Trentino Alto-Adige.
Dentro i capannoni stampanti 3D, provette, robot e tecnologie di ultima generazione. Subito fuori un orto, dove tra ortaggi e piante officinali crescono gli ingredienti più importanti: la fiducia in sé stessi e la ricerca di un percorso di vita autonomo e inclusivo.
 


Si potrebbe descrivere così il progetto «Mi coltivo», nato per valorizzare 7 mila metri quadrati di lotto incolto nella parte nord-ovest di Polo Meccatronica a Rovereto attraverso l’implementazione di un orto curato dalla cooperativa sociale Villa Maria di Calliano, secondo i principi dell'agricoltura biologica.
Oggi, a un anno e qualche mese di distanza dalla prima semina, il bilancio è quanto mai positivo. I 6 giovani e adulti con disabilità intellettiva e fragilità dai 20 ai 50 anni coinvolti nella sperimentazione, infatti, assieme agli operatori e ai volontari, hanno trapiantato quasi 13 mila innesti e implementato la produzione fino a garantire la copertura del fabbisogno di ortaggi delle 9 comunità alloggio gestite dalla Cooperativa Villa Maria per un totale di 60 utenti.


 
Ma non solo. Quest’anno, da giugno a settembre, tre volte alla settimana (lunedì, mercoledì e giovedì) l’orto – che nel frattempo ha integrato la propria biodiversità, inserendo alcune specie di piante officinali – diventa un mercato all’aperto, dove i “coltivatori” si trasformano in venditori a chilometro zero di verdure di stagione. Il mercato è aperto a tutti ed è una preziosa occasione per i partecipanti al progetto per acquisire nuove competenze relazionali e di entrare in contatto con gli abitanti di Rovereto e dintorni.
Un ulteriore passo, volto all’auto sostenibilità di «Mi coltivo» consiste poi nella trasformazione dei pomodori da salsa con la conseguente commercializzazione della passata «Conserva d’agosto» e la produzione di crauti bianchi.
 

 
Le sorprese però non sono ancora finite. «Per tutta l’estate – spiega la responsabile del progetto Anastasia Sandri – proporremo eventi, come le merende e i picnic all’orto, che fungano da ponte tra il nostro progetto e la comunità circonstante. In autunno, inoltre, lanceremo dei nuovi prodotti».
Un altro obiettivo è infine quello di accogliere negli spazi del progetto, un maggior numero di ragazzi e ragazze con disabilità intellettiva (medio-lieve), grazie all’attivazione di percorsi di inclusione sociale e, con disabilità media e medio-grave, coinvolgendoli in attività legate alla stimolazione sensoriale e alla socializzazione.

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