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Diritti e responsabilià di rete: «connettiamoci con rispetto»

L'evento si terrà il 25 febbraio a Rovereto nell'ambito dell'«Internet Safer Month»

I giovani, le famiglie e l'uso responsabile di Internet. Per sensibilizzare su questi temi e cercare di creare consapevolezza verso i nuovi media, dal 2010 il Trentino aderisce all'Internet Safer Day, un evento internazionale che mira prima di tutto alla protezione dei minori che usano Internet e le altre tecnologie di comunicazione.
L'iniziativa vede il coinvolgimento dell'Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento e coinvolge poi, per tutto l'arco del mese, denominato Safer Internet Mouth, diversi soggetti del territorio che possono proporre eventi legati a queste tematiche.
 
È il caso del Comune di Rovereto - Assessorato al servizio alla persona e politiche familiari - che ha promosso alcune iniziative nella giornata del 25 febbraio 2013 presso il Liceo Rosmini, in Corso Bettini 86.
Nel corso della mattinata è previsto un incontro con gli studenti degli istituti scolastici coinvolti (Liceo Rosmini e Liceo internazionale arcivescovile LIA), promosso in collaborazione con la Polizia Locale.
 
Interverrà Mauro Berti della Polizia postale e delle comunicazioni per il Trentino Alto Adige, responsabile dell'Ufficio indagini pedofilia, che illustrerà alcuni rischi connessi alle nuove tecnologie della comunicazione.
La sera, sempre presso il Liceo Rosmini in Aula Magna, si terrà il convegno conclusivo dell'Internet Safer Mouth «Diritti e responsabilità nella rete: riflessioni su questioni di identità».
 
L'incontro si propone di esplorare alcune questioni legate alla formazione dell'identità nei media e attraverso i media, fornendo ai cittadini, agli educatori e alle famiglie l'occasione per riflettere e condividere buone prassi.
Il convegno avrà inizio alle ore 20.30 ed è aperto a tutta la cittadinanza.
 
Sarà aperto dal saluto delle autorità con la presenza dell'Assessore comunale ai servizi alla persona e politiche familiari Fabrizio Gerola e di Luciano Malfer, dirigente dell'Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento.
Seguiranno gli interventi dei relatori, con la moderazione di Mauro Cristoforetti di Save the Children.
 
Il primo intervento sarà quello di Mauro Berti, della Polizia postale e delle telecomunicazioni, dal titolo «Identità digitale, la rete ed il diritto della responsabilità».
L’identità digitale è diversa da quella anagrafica e personale.
 
E’ quella virtuale, che nasce come traccia di sé quando si naviga nella Rete o quando si postano foto, commenti, pensieri.
I dati che «viaggiano in Rete» non sono controllabili o gestibili in quanto viaggiano in un cyberspazio sconfinato.
 
 Gli internauti sono quindi invitati a riflettere su cosa significa e comporta la cultura di Internet e a mettere in campo comportamenti corretti, cioè etici e legali, informandosi sempre prima di fare delle scelte.
Prenderà poi la parola Giulia Selmi dell'Università degli studi di Trento con l'intervento «Identità di genere e nuovi media: tra rischi e potenzialità».
 
Saranno valutati gli effetti delle tecnologie dell’informazione e dei nuovi media digitali sull’identità di genere degli e delle adolescenti.
Da un lato i media digitali possono essere un luogo di rischio in cui ragazze e ragazzi si trovano in una posizione di vulnerabilità; allo stesso tempo, però, hanno moltiplicato le possibilità identitarie e gli spazi di socialità, distribuendo l’identità di genere tra spazi e opportunità diverse.
 
L'obiettivo dell'intervento è quello di fornire alcune riposte a questa tematica, ripercorrendo il dibattito scientifico internazionale e alcuni casi concreti.
Il terzo intervento sarà quello di Marco Grollo dell'Associazione Media Educazione Comunità.
«Bambini non commerciali. Concretizzare il diritto a spazi e pensieri senza condizionamenti pubblicitari.»
 
La protezione dei bambini, dei loro pensieri e della loro naturale creatività passa attraverso scelte molto semplici che i genitori possono fare nel loro quotidiano.
Tra queste c'è la protezione dagli schermi che dai 2 ai 6 anni non hanno utilità dal punto di vista evolutivo e invece possono rappresentare una fonte di precoce condizionamento al consumo.
Verrà illustrata una proposta concreta per le famiglie di condivisione di tempi e spazi liberi che rimetta al centro la relazione e non il consumo.
 
Si tratta di un'iniziativa che si rivolge ai giovani, alle famiglie, agli educatori e a tutta la città.
Un'occasione importante per parlare delle nuove modalità di comunicazione e affrontarle con consapevolezza.

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