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6 mesi di lavoro socialmente utile per persone dai 40 e i 50 anni

La Comunità della Vallagarina finanzia l’«Intervento 19» per attutire la crisi e dare lavoro

Sei mesi di lavoro all’anno non saranno molti, ma in questo periodo di crisi rappresentano un vero e proprio salvagente.
Provengono da un po’ tutti comuni della Vallagarina, l’età media è tra i 40 e i 50 anni, andranno a lavorare nella manutenzione del verde, nel ripristino di sentieri e pulizia degli alvei, il riordino archivi…
Si chiama «intervento 19», conosciuto ai più come «lavoro socialmente utile»: uno strumento di politica attiva del lavoro sperimentato ormai da ormai quasi 30 anni nel Trentino che si rivolge a coloro che si trovano in una condizione di debolezza sul mercato del lavoro, e stamani in un incontro nella sede della Comunità della Vallagarina, l’esecutivo della Comunità assieme ai responsabili delle 3 cooperative che organizzano le squadre sul territorio: la Jobs di Mori con Cornelio Cavagna, l’Alisei con Marcella Gaglio (responsabile del personale) e Roberto Bona della Sfera si sono incontrati coi lavoratori per un simbolico «taglio del nastro» per 6 mesi di lavoro.
 
Erano davvero contenti e anche un po’ emozionati i lavoratori intervenuti stamani, ma soprattutto erano consapevoli della grande opportunità offerta dalla Comunità della Vallagarina (che si affianca a quella attivata dai singoli comuni della valle).
Lo scorso anno l’intervento 19 ha permesso a 271 persone della Vallagarina di poter lavorare (la somma è comprensiva dei progetti avviati dai singoli Comuni oltrechè dalla Comunità).
Quest’anno nella Vallagarina le domande per l’intervento 19 sono state 654 (erano 527 erano lo scorso anno) con un incremento del 27%, di questi la maggioranza (232 persone) viene segnalata dai servizi sociali, 162 sono invece disoccupati da 3 mesi, 152 sono senza lavoro da 1 anno e 108 sono invalidi.
 
Le cifre confermano quello che i sindaci e gli amministratori della Vallagarina toccano con mano ogni giorno: l’urgenza del lavoro.
La Giunta provinciale ha approvato il numero massimo di posti per il 2014 all’interno dell’intervento 19 che rimane uguale a quello dello scorso anno.
Quindi 1.265 unità, di cui 40 andranno ai lavoratori con disabilità pari o superiori all'80%; per la prima volta in Trentino non ci sono incrementi di risorse per questa emergenza sociale il che significa che in termini reali le risorse stanno calando.
Per gli amministratori della Comunità della Vallagarina è imprescindibile offrire alle fasce più deboli del mercato del lavoro delle opportunità di impiego, che vanno nella direzione di consolidare l'equità e la coesione sociale, per questo la Comunità ha deciso di potenziare il proprio impegno.
 
Già l'anno scorso aveva garantito dei fondi dal proprio bilancio su questo capitolo. Per il 2014 quei fondi sono stati aumentati.
In modo da garantire, mettendo insieme tutti i progetti che saranno avviati, una forma di sostegno a più di 40 persone.
Il costo è a carico della Comunità e si aggira sui 320 mila euro circa. Una cifra che permette di mettere in campo quattro squadre (una in più dell'anno scorso) legate alla manutenzione del verde pubblico e riordino archivi. Gli interventi sono stati individuati in sinergia con i Comuni interessati.
 
In tutto saranno occupati, per sei mesi a partire da maggio, 8 persone ad Ala e Avio, 7 a Mori, Brentonico, Ronzo e Isera, 9 tra Volano, Nomi, Pomarolo, Calliano e Besenello e 8 nelle valli del Leno, più 4 capisquadra.
Sempre nell’ambito dell’Intervento 19 – è stato confermato il progetto riordino archivi della Comunità con l’impiego di una squadra di tre persone.
A questi lavoratori si aggiungono - per il secondo anno – 8 donne (si tratta dell’Intervento 20.2 nei lavori socialmente utili) in un progetto sovra comunale per iniziative di accompagnamento, socializzazione e animazione delle persone anziane o in difficoltà, in supporto ai Centri Servizi Comunali.
 
I criteri di selezione adottati sono stati gestiti dai servizi sociali per dare lavoro a persone che ne hanno effettivamente bisogno e quindi di è cercato di favorire l’impegno lavorativo anziché il ritiro del sussidio e sono stati aumentati i part time per soddisfare la richiesta di lavoro per un maggior numero di persone.

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