Home | Interno | Rovereto | Mense scolastiche della Vallagarina: monitoraggio sugli scarti

Mense scolastiche della Vallagarina: monitoraggio sugli scarti

Questa e tante altre novità sono state impostate nel nome del buonsenso e della disponibilità

«Sicuramente nelle nostre mense scolastiche tutti i bambini mangiano. Nessun viene lasciato senza il pasto perché la famiglia non ha pagato il buono mensa.»
Marta Baldessarini, assessore all’Istruzione della Comunità della Vallagarina risponde così a chi chiede come la Comunità si organizza per eventuali recuperi di pagamenti nei confronti delle famiglie morose.
«Noi mettiamo in atto una collaborazione a più soggetti nel sollecitare chi non paga e laddove vi sono gravi difficoltà proponiamo il supporto del servizio sociale.»
L’occasione per parlare di mense e novità è venuta dalla presentazione del nuovo calendario con il menù giornaliero che andrà a 6.700 ragazzi.
Al solito la Comunità della Vallagarina ha inseguito i principi che da anni distinguono questo servizio e che sono: qualità delle materie prime, preferenza al biologico, filiera corta, collaborazione con il servizio di dietistica dell’Ospedale di Rovereto per bilanciare il menù (dai dati recenti da noi il 30% dei bimbi è affetto da obesità), continui controlli…
 
Il Presidente della Comunità Stefano Bisoffi ha ricordato come il calendario sia uno strumento agevole per la programmazione della famiglia che può verificare giorno per giorno cosa mangia il proprio figlio, inoltre quest’anno assieme al menù vi sono interessanti suggerimenti per una alimentazione equilibrata e simpatiche ricette.
Il calendario che ha come titolo «Noi che amiamo una vita fatta di cose buone» ha ottenuto il patrocinio dell’Expo Milano 2015 come iniziativa di alto profilo culturale concessa a chi è coerente con il tema: «Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita».
Va ricordato infatti che il servizio di mense scolastiche della Comunità della Vallagarina prevede che le cuoche preparino ogni mattina il pasto.
Le tecniche utilizzate per la cottura sono: in acqua, a vapore, brasata o al forno. Non si utilizza la frittura, la griglia e il forno a microonde. Biologici anche i prodotti come: pasta, riso, farina bianca, farina gialla, polpa di pomodoro, aceto di mela, legumi secchi e piselli surgelati.
Lo stesso vale per burro, latte, ricotta e mozzarella. Il rimanente degli alimenti è di alta e certificata qualità, il prosciutto cotto è senza caseinati, lattosio, esaltatori di sapidità e ingredienti contenenti fonti di glutine. I prodotti lattieri caseari sono locali. Il sale viene adoperato con moderazione per insaporire si utilizzano aromi freschi e non il dado. Per cuocere e condire si adopera solo l’olio extravergine di oliva.
 
Molto soddisfatti i referenti di Risto3 dalla presidente Sara Villotti, al direttore Stefano Raffaelli al responsabile Giorgio Martinelli; da tutti sono giunte parole di apprezzamento:
«La Comunità della Vallagarina è davvero attiva e sensibile a questi argomenti. Un piacere lavorare su progetti che seminano nuove sensibilità alimentari.»
La responsabile del servizio per la Comunità Igea Boni nell’illustrare le novità introdotte nel menù di quest’anno (tra cui la riduzione delle proteine di origine animale a favore dei legumi) ha ricordato come l’educazione alimentare sia anche una sfida culturale.
«Anni fa avevamo accumunato il pesce con le lenticchie. La reazione è stata di meraviglia e anche diffidenza ma oggi quello è un piatto accettato e gradito.»
 
Nel campo delle novità è da segnale che la Comunità assieme alla Provincia e all’Appa ha avviato un sistema di monitoraggio per comprendere se le mense avanzino cibi che possono venire utilizzati da associazioni come il Banco alimentare e Trentino solidale.
L’analisi è stata effettuata a maggio di quest’anno in 5 scuole (4 elementari e 1 media) e i dati sono in corso di elaborazione.
L’indagine infatti non ha riguardato solo quanto scartato dalle cuoche, ma anche quanto avanzato nei piatti dagli alunni, questo per comprendere dove intervenire (e la verdura cotta sembra essere al primo posto).
«Non abbiamo grandi sprechi – ha anticipato l’assessore Baldessarini – perché le cuoche lavorano sin dall’inizio su numeri di pasti che sono stabiliti, semmai lo spreco è nell’avanzo di ciò che rimane nel piatto dello studente e su quello servirà ragionare. Ne riparleremo a dicembre quando ci saranno i dati elaborati dall’Appa.»
 

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande