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«Anche noi possiamo contribuire alla ricerca»

Così gli studenti del Liceo Rosmini di Rovereto diventano ricercatori

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Sono stati 30 i ragazzi delle classi quarte del liceo che si sono messi alla prova in questo percorso.
Si è trattato di un corso FSE (Fondo Sociale Europeo) – organizzato dalla scuola in collaborazione con FormaEuropa - che li ha visti impegnati per ben 100 ore. Tutte svolte fuori dall’orario scolastico.
Il corso «Il ricercatore: operativizzare le proprie competenze personali» prevedeva infatti 44 ore di stage e 56 ore di lezioni in aula, viste a laboratori e conferenze.
Tanti gli ambiti toccati: dalle neuroscienze alla botanica, dall’astronomia alle biotecnologie.
 
«L’obiettivo di questa proposta formativa – ha spiegato il referente del progetto, il prof. Claudio Gambaretto – è stato offrire un’esperienza completa sul lavoro del ricercatore, comprendente conferenze, lezioni attività laboratoriali e soprattutto esperienze sul campo».
I ragazzi hanno visitato il Cimec, la Fondazione Mach il Museo civico di Rovereto e proprio in questi luoghi, in estate, hanno fatto i loro stage. In modo autonomo e responsabile hanno potuto mettere a frutto le conoscenze e competenze apprese in ambito scolastico e sperimentare in prima persona il ruolo dei ricercatori.
Alla Fondazione Edmund Mach i ragazzi hanno studiato la peronospora della vite e le malattie degli alberi da frutto e os servato il materiale genetico dei topi per scoprire se erano affetti dal virus ljugan.

Al Museo civico di Rovereto hanno affiancato i geologi del museo, hanno imparato a riconoscere e catalogare le piante con i botanici e a individuare stelle, nebulose e buchi neri con gli astronomi.
Con i ricercatori del Cimec hanno potuto svolgere esperimenti per capire se i pulcini sono capaci di riconoscere esseri animati e inanimati.
E visto che – come hanno spiegato i ragazzi stessi, entusiasti dell’esperienza – il lavoro del ricercatore è ideare un esperimento, metterlo in pratica e divulgarne i risultati, hanno anche imparato a leggere, scrivere e revisionare un articolo scientifico.
 
«Grazie a un apprendimento in situazione – ha detto il prof Gambaretto, – la ricerca scientifica è stata vista toccata, vissuta.»
«Risolvere problemi è una competenza imprescindibile da sviluppare nei nostri studenti – ha spiegato il dirigente del Rosmini, Francesco De Pascale. – Il mondo della ricerca può essere di grande aiuto alle scuole. Il punto di partenza della ricerca è sempre dalla presa di coscienza di un problema.
«L’approccio metodologico che la ricerca usa, se adeguato alle conoscenze e competenze degli studenti, può essere realizzato con successo anche a scuola.»
 

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