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Villa Lagarina nella Rete delle riserve del Bondone

In consiglio comunale approvato all'unanimità l'accordo di programma: Valorizzerà le aree di «Pra dell'Albi – Cei» e «Casotte» e aprirà un centro visitatori

Il Consiglio comunale di Villa Lagarina ha approvato all'unanimità, lo scorso 22 ottobre, l'accordo di programma per allargare la Rete di riserve del Monte Bondone al territorio dei comuni di Cimone, Garniga Terme, Terlago, Trento e, appunto, Villa Lagarina.
Si tratta del primo passo per far sì che nelle aree protette già esistenti di «Pra dall'Albi-Cei» e «Casotte» (complessivamente 121 ettari) così come nel territorio attorno, si avvii un nuovo percorso di tutela e valorizzazione naturalistica, con evidenti ricadute anche dal punto di vista turistico.
«La Rete di Riserve gestisce in modo flessibile aree protette che già esistono - ha spiegato in consiglio comunale l’assessore all’ambiente Marco Vender - non crea quindi nuovi vincoli ma piuttosto offre opportunità a favore dell'intero territorio montano di Castellano e Cei, in un'ottica di equilibrio tra uomo e natura, di conservazione della biodiversità e di uno sviluppo turistico consapevole e sostenibile.»
Nel complesso, il sistema delle aree protette del Trentino comprende 3 parchi, 75 riserve naturali provinciali (ex biotopi), 222 riserve locali, 148 siti Natura 2000 (siti di importanza comunitaria, Sic e zone di protezione speciale, Zps) e diverse aree di protezione fluviale. In totale, il complesso di aree protette copre quasi il 30% del territorio provinciale, interessando oltre 180 comuni.
L'areale del lago Cei è tutelato grazie alla creazione, nel 1992, del biotopo che ha consentito di fatto la conservazione di un habitat integro pur dentro un contesto antropizzato.
 
«La nuova valorizzazione deve ora partire da una maggiore consapevolezza di avere a disposizione un piccolo e delicato gioiello: un'unicità da conoscere e da comunicare – spiega l'assessore e vicesindaco Vender – il sistema rete di riserve offre l'opportunità alle comunità di riappropriarsi della responsabilità delle proprie aree protette, di creare progetti specifici e di favorire collaborazioni e sinergie coi territori limitrofi.»
Le prime 25 azioni di gestione attiva proposte per la neo-costituita Rete di riserve includono sia iniziative di carattere locale, che insistono su porzioni specifiche di territorio, sia generale a favore di tutta la rete.
Tra queste sono particolarmente importanti le azioni numero 24 e 25 che puntano al coinvolgimento diretto dei portatori di interesse, con attività formativa per operatori (amministratori, guide, operatori turistici, agricoltori) e momenti di promozione come dibattiti ed eventi. A tale proposito organismo centrale, previsto dall'accordo di programma, sarà il «Laboratorio partecipativo territoriale», strumento inclusivo volto alla valorizzazione delle idee e alla ricerca di soluzioni condivise che coinvolgerà abitanti, associazioni, attività economiche.
Medesimo obiettivo divulgativo hanno l'azione 21 con cui si realizzeranno materiali informativi e didattici; l'azione 22 che doterà tutta l'area della rete di cartellonistica omogenea; l'azione 23 con cui, grazie a un sito web dedicato, si punta a informare e formare residenti e turisti.

«Centrale, per Villa Lagarina, è l'azione 15 del progetto di attuazione, che prevede l'apertura del centro visitatori presso il lago di Cei, valorizzando la struttura esistente – conclude Marco Vender – una sorta di porta sud della rete che può essere finalizzata alla conoscenza delle peculiarità ambientali e al fine di incentivare la fruizione del territorio per scopi sia didattici e scientifici che informativi e turistici.»
 
 LE RETI DI RISERVE
Nascono per favorire una gestione coordinata delle aree protette e la loro istituzione non prevede modifiche ai vincoli già stabiliti nelle singole aree.
Il piano di gestione della rete ha, tra i suoi obiettivi, gestire in modo unitario le aree protette, individuando corridoi ecologici per l'avifauna; valorizzare i popolamenti forestali; conservare le zone a prato e a pascolo; conservare ed eventualmente ripristinare le zone umide; tutelare le specie floro-faunistiche e gli habitat legati agli ambienti rupestri; salvaguardare la biodiversità; approfondire le conoscenze scientifiche delle specie e degli habitat presenti; valorizzare un turismo sostenibile e responsabile.
 
 IL PERCORSO
La legge provinciale 23 maggio 2007 numero 11, relativa al «Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d’acqua e delle aree protette» contempla la possibilità di attivare le reti, in virtù delle quali i comuni divengono soggetti responsabili per le aree protette del proprio territorio.
Il 10 ottobre 2008, tra Comune di Trento e Provincia è stato stipulato l’accordo di programma che costituisce la Rete di riserve del Monte Bondone-Soprasasso.
Il 23 aprile 2012 i sindaci di Cimone, Garniga Terme, Terlago, Trento e Villa Lagarina hanno espresso alla Provincia la volontà di entrare nella Rete. Il 25 ottobre 2012 il Comune di Trento, su delega della Provincia, ha predisposto il progetto di attuazione per l'ampliamento.
Partecipano all'accordo di programma anche il Consorzio Bim dell'Adige, la Comunità della Valle dei Laghi, la Comunità della Vallagarina e le amministrazioni separate dei beni di uso civico territorialmente interessate. In particolare, il Comune di Villa Lagarina ha coinvolto, in questo percorso, la commissione ambiente, l'Asuc di Castellano e la Consulta frazionale di Castellano; in consiglio comunale è intervenuta anche Tiziana Friz del Servizio ambiente del Comune di Trento.
Sul territorio dei comuni coinvolti dalla nuova rete sono presenti diverse aree protette, per un totale di 1.171 ettari.
Tra i siti di interesse comunitario: Tre Cime del Monte Bondone, Torbiera delle Viote, Stagni della Vela Soprasasso, Burrone di Ravina, Dos Trento, Laghi e Abisso di Lamar, Terlago, Pra dall'Albi-Cei (Villa Lagarina); tra le riserve locali: Palù, Casotte (Villa Lagarina), Valle Scanderlotti, Prada.
 
 L'IMPEGNO FINANZIARIO
Il programma finanziario triennale prevede risorse per 748.000 euro, il 19% provenienti dalla Provincia di Trento, il 12% dal BIM dell'Adige, il 17% dalle comunità della Valle dei Laghi e della Vallagarina.
I fondi stanziati dai comuni hanno un importo totale di 85.600 euro: Villa Lagarina 37.800, Cimone 3.000, Garniga Terme 3.000, Terlago 28.800, Trento 13.000.

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