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Il debutto del Coro St. Ilario allo Zandonai di Rovereto

Il battito di un cuore, il volto di un soldato accasciato al suolo. Poi scoppia l’inferno: è «1914 Terra di Nessuno»

Il battito di un cuore, il volto di un soldato accasciato al suolo: scorrono le immagini della vita semplice e serena di una famiglia trentina, tra campi, fontane, alberi e case rudi e povere.
Poi, scoppia l’inferno.
Così ha inizio «1914 Terra di nessuno», uno spettacolo multimediale , dove i linguaggi artistici del contemporaneo - filmati, immagini e musica elettronica - si intrecciano a forme espressive tradizionali - i canti popolari e i diari dei soldati.
Lo spettacolo, che ha avuto il suo debutto lo scorso 29 novembre al Teatro Zandonai di Rovereto, è stato fortemente voluto dal Coro S. Ilario, che sotto la direzione del maestro Antonio Pileggi ha scelto un modo del tutto nuovo, originale e per certi versi trasgressivo di partecipare alle iniziative per la ricorrenza del Centenario della Grande Guerra.
Una decisione dettata dalla volontà di sperimentare nuove forme di comunicazione musicale, per creare un nuovo e solido legame tra generazioni diverse e diversi modi di intendere l’arte e l’espressione.
 
Il repertorio canoro tradizionale dei soldati, interpretato dal Coro S. Ilario, ha incontrato la musica elettronica e la voce di Chiarastella Calconi; in mezzo a loro, a fare da ponte e da collante, il violoncello e la voce di Adele Pardi.
Le fotografie e i filmati della guerra, strazianti nella loro durezza, sono stati reinterpretati e fusi con giochi di luci e disegni, in un gioco visivo spiazzante e penetrante.
Enrico Cattani, nel ruolo del soldato, ha dato voce alla disperazione dei giovani trentini strappati alla famiglia per finire nel “macello” della guerra.
Ma in lui si riconosce l’immagine di tutti i soldati, non importa di quale fronte e di quale epoca: li accomunano la nostalgia di casa, la paura di morire, la solitudine.
Li accomuna anche la fede perduta, una fede che prima era solida ma che poi si ritrova a vacillare, di fronte alle carneficine quotidiane sul fronte e alla crudeltà di chi è costretto a impugnare un fucile e a uccidere per non essere ucciso, in nome di interessi politici ed economici.
E dunque la guerra fonde il dramma di ogni singolo individuo in un orrore collettivo, che non risparmia nessuno e lascia una domanda, la stessa di ogni epoca, sempre in sospeso: a cosa serve tutto questo?
 
La regista, Micol Cossali, ha coordinato un variegato mondo artistico creando uno spettacolo di forte impatto emotivo, capace di far riflettere e far commuovere senza cadere nella facile retorica e nella banalità.
Il pubblico è stato coinvolto e trascinato da questo atto unico fatto di continui colpi di scena.
Ed è stato condotto negli interni delle case di una volta, dove si mangiavano pasti frugali su grosse tavole di legno spoglie; tra i boschi e le valli dove la chiamata alle armi creò scompiglio e dolore; sul fronte, tra marce estenuanti nella neve e nel freddo.
Il debutto di 1914 Terra di nessuno vuole essere un punto di partenza per il Coro e gli altri giovani artisti.
Grazie a una campagna di raccolta fondi on-line, che ha coinvolto tanti appassionati di musica da tutta Italia, verranno realizzati un Cd e un Dvd dello spettacolo, che gli artisti intendono proporre alle scuole, alle associazioni e a tutti gli interessati alla vicenda umana dei soldati e delle famiglie che vissero sulla propria pelle la Grande Guerra.
Per salvaguardare la memoria storica, ricordando al tempo stesso tutti i conflitti che continuano a insanguinare la storia dell’umanità.
 
Silvia Allegri

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