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Mario Cristofolini cittadino onorario di Terragnolo

Annalisa Mattuzzi, del Gruppo donne: «È un grande uomo e un grande amico per la nostra comunità»

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Da questa mattina la piccola comunità di Terragnolo ha un cittadino in più: si tratta del dottor Mario Cristofolini, presidente della Lilt del Trentino (Lega italiana per la lotta contro i tumori) ma, soprattutto, grande amico di Terragnolo e in particolare del Gruppo donne: quel sodalizio che ormai da un ventennio organizza il mercatino solidale di Zoreri.
Grazie al loro impegno, nel corso degli anni sono stati raccolti fondi e acquistati macchinari e attrezzature per il day hospital oncologico di Rovereto.
Al mercatino, Cristofolini è sempre stato vicino e non ha mai mancato a un'inaugurazione.
Come dice Annalisa Mattuzzi, del Gruppo donne: «La sua notorietà e il suo carisma ci hanno permesso di farci conoscere e di far conoscere la nostra attività in tutto il Trentino. È un grande uomo e un grande amico per la nostra comunità».
 
L'idea della cittadinanza onoraria è stata proprio di Annalisa. Lo ha ricordato, in sala consiliare, il sindaco Maria Teresa Succi.
«Ero ai miei primi anni di mandato e, durante l'inaugurazione a Zoreri, Annalisa mi disse che Cristofolini avrebbe meritato la cittadinanza.
«Al tempo non sapevo nemmeno quale fosse l'iter per attribuirla ma oggi, con gioia, siamo lieti di portare a conclusione questa iniziativa.»
 
Prima di consegnare la targa commemorativa, il sindaco ha letto la deliberazione del consiglio comunale con cui la cittadinanza è stata conferita. Il testo ha ricordato i molti meriti, medici scientifici e umani, del dottore.
Lui, con la consueta umiltà, ha liquidato il tutto con una battuta: «Il curriculum si allunga perché io sono un po' datato».
All'onore ricevuto, ha poi voluto ricambiare con un suo personale omaggio, una targa con questo testo:
«Alle donne di Terragnolo, splendido esempio di solidarietà e calore umano, che in una terra aspra e difficile hanno coltivato il fiore dell'aiuto ai più deboli.»
La targa riporta, inciso, un cardo, fiore scelto da Cristofolini per riassumere il suo pensiero sull'impegno delle «teragnòle»: «È un fiore particolare, che va maneggiato con attenzione. È capace di vivere in montagna, in luoghi difficili. Ha addirittura una parte commestibile e per questo è chiamato anche Pane degli Alpini
 
La consegna è avvenuta in municipio, a Piazza di Terragnolo, e ha saputo richiamare un discreto pubblico: persone del posto ma anche giunte da fuori.
Presenti i rappresentanti del gruppo Alpini e del Gruppo costumi tradizionali, oltre ad alcuni membri della giunta e del consiglio comunale.
In conclusione, qualche battuta per vincere il momento di commozione che stava prendendo i più: Mattuzzi ha esclamato «Posso finalmente darle il benvenuto nella nostra comunità».
«In italiano si dice terragnolesi - ha chiosato il sindaco - ma in dialetto si dice invece teragnòi».
«E allora. – ha concluso orgoglioso il medico, – sono felice di poter dire di essere un teragnòl

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